Ok al muro di ghiaccio per la centrale di Fukushima

A giugno partiranno i lavori per realizzare un muro di ghiaccio nei terreni che circondano la centrale di Fukushima. Questo dovrebbe consentire il blocco delle acque contaminate.

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a cura di Dario D'Elia

I giapponesi si sono messi in testa di costruire un muro di ghiaccio da 1,5 km per bloccare la diffusione delle radiazioni intorno all'impianto di Fukushima. Ieri l'ente di controllo nucleare giapponese ha dato l'ok alla Tokyo Electric Power: i lavori potranno iniziare a giugno.

Il piano, come avevamo accennato a settembre, dovrebbe prevedere la costruzione di una sorta di muro di ghiaccio alla profondità di 30 metri. Questo dovrebbe consentire il blocco delle acque: sia quelle contaminate che continuano a fuoriuscire dall'impianto, che quelle esterne che potrebbero entrare negli stabilimenti.

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"Abbiamo alcune preoccupazione, inclusa la possibilità che parte del terreno possa collassare", ha rivelato un addetto ai lavoro che ha preferito mantenere l'anonimato. "Ma non ci sono state grandi obiezioni durante il meeting, e abbiamo concluso che TEPCO può andare avanti fino alla fine del progetto come proposto dopo aver affrontato le necessarie procedure".

La questione di fondo è che usare un sistema di raffreddamento per il terreno di tali dimensioni è pura avanguardia. È stato usato un metodo simile per 6 anni presso l'Oak Ridge National Laboratory del Tennessee, ma nessuno ha mai pensato a una soluzione a lungo termine per di più dalla lunghezza così ampia. Per altro lo smantellamento dell'impianto giapponese è calcolato in 40 anni.