Open Fiber a Ravenna, ma niente da fare con Telecom

Open Fiber ha annunciato l'avvio dei cantieri per portare la fibra a Ravenna. Partiranno in estate. Intanto la querelle con Telecom Italia prosegue.

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a cura di Dario D'Elia

Ravenna avrà una copertura capillare in fibra FTTH entro 18 mesi, grazie all'accordo siglato oggi tra Open Fiber e il Comune. Si parla di servizi fino a 1 Gbps (1000 Megabit al secondo) erogati tramite i provider partner della controllata Enel.

ravenna
Ravenna

Il progetto di sviluppo richiederà un investimento di 20 milioni di euro e l'implementazione di una rete in fibra di 300 km che raggiungerà circa 58mila unità immobiliari. Saranno sfruttati cavidotti e infrastrutture di rete sotterranee già esistenti per limitare l'impatto degli scavi sul territorio e i disagi per la comunità.

"Realizzeremo una rete FTTH capillare, affidabile, con altissime performance, in grado di consentire l'accesso ai servizi di ultima generazione per i liberi professionisti, le aziende, la PA e i cittadini", ha sottolineato Marco Martucci responsabile Network & Operations per il Nord Italia.

L'avvio lavori è previsto per l'estate e a settembre il Comune e Open Fiber promuoveranno degli incontri pubblici per spiegare meglio ai cittadini gli interventi di cablaggio in corso e tutti i vantaggi della fibra ottica ultraveloce.  

porto genova
Porto di Genova

Da rilevare anche l'avvio del progetto fibra per il porto di Genova e dal 2018 l'aspertura di cantieri anche a La Spezia, Savona, Sanremo, Imperia e Chiavari.

Nel frattempo procede la querelle a distanza tra il presidente di Open Fiber Franco Bassanini e il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi. Il primo durante un suo recente discorso presso il Digital Regulation Forum ha ribadito la sua proposta di collaborazione con Telecom Italia per coprire le aree a fallimento di mercato senza pestarsi i piedi. Insomma evitare la competizione là dove non è produttiva. Il presidente Recchi a stretto giro ha risposto che "non c'è nessun dialogo con Open Fiber".

"Andiamo avanti con la banda ultralarga, con 400mila case al mese connesse per arrivare alla copertura completa nel 2019. Non ne vedo la necessità per noi", ha dichiarato durante il suo ultimo intervento in Confindustria. E per un'eventuale alleanza futura? "Evidentemente Bassanini sogna molto".

"Siamo concreti, non sognatori", ha risposto Bassanini. "Evidentemente Recchi non legge quello che ho scritto. A Open Fiber non fa paura una fair competition nel rispetto delle regole italiane e europee. E infatti la prima gara bandita da Infratel per portare nelle case degli italiani fibra (non rame, come per lo più fa Telecom Italia) l'abbiamo vinta noi. Noi vogliamo colmare i ritardi che l'Italia ha accumulato sul digitale proprio perché chi avrebbe dovuto farlo, godendo di una rendita monopolistica, non ha investito abbastanza".

Verrebbe da pensare che a rimetterci saranno gli italiani e che l'ideale sarebbe un accordo tra le parti. Già, ma non è che magari questa dura competizione senza sconti potrebbe trasformarsi invece in un vantaggio per il paese?


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