Open Fiber ha la sua "Factory", una struttura di sperimentazione e brainstorming per l'FTTH

Open Fiber ha inaugurato la sua "Factory", un luogo di ricerca e sperimentazione per la tecnologia FTTH.

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a cura di Dario D'Elia

Open Fiber recentemente ha inaugurato "Factory", la sua fabbrica di idee, un luogo dove sperimentare e mettere alla prova le tecnologie più innovative per la rete in fibra (FTTH). Dopo circa un anno di lavori il complesso è terminato.

L'idea si ispira alla "fabbrica di Andy Warhol, dove le più complesse idee prendevano vita. È proprio seguendo l’esempio del visionario artista di Pittsburgh che abbiamo deciso di creare una nostra fabbrica di idee, un luogo dove sperimentare e mettere alla prova le tecnologie più innovative per la rete FTTH", ha spiegato Open Fiber.

Il concetto applicato oggi nell'era digitale è quello di sandbox, quindi un luogo dotato di tutta la strumentazione e le risorse necessarie a testare le nuove soluzioni tecnologiche e i servizi rilasciati in campo. Insomma, un ambiente lavorativo dinamico e produttivo formato da una Control Room e una Server Room.

"Dalle prove di validazione e verifica ai proof of concept di nuove funzionalità e prestazioni di rete, passando per i collaudi integrati, il laboratorio di Open Factory permette di studiare e sperimentare le soluzioni più innovative per la rete FTTH", ha sottolineato l'azienda. "In questo modo il percorso di innovazione dei servizi procede in maniera molto più rapida e accurata. Inoltre, la matrice ottica robotica ad alta precisione garantisce una veloce e automatizzata configurazione dell’ambiente di testing".

Gli scenari di testing vengono affrontati in parallelo, minimizzando l’intervento umano par attività di routine, e quindi riducendo i costi di conseguenza.

"Abbiamo voluto trasmettere questa idea di creatività e innovazione anche graficamente, realizzando un logo dedicato al progetto", conclude Open Fiber. "Sperimentazione, ricerca, percorso creativo: tutto è sintetizzato in un disegno geometrico in cui un punto viene connesso a un altro da una linea a zig-zag. Perché quando si sperimenta è così che funziona: la strada che connette il punto di partenza a quello di arrivo non è quasi mai quella che ci si aspettava e richiede spesso di cambiare direzione. Ma alla fine, all’obiettivo che ci si era prefissi, si arriva. E diventa all’improvviso tutto più semplice".