Operatori TLC italiani scorretti, come al solito

AGCM ha sanzionato Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G (3 Italia) e il content provider Flycell Italia per pratiche commerciali scorrette. Al centro della vicenda la vendita di contenuti per telefoni cellulari. Dovranno pagare complessivamente 400mila euro.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il Garante per Concorrenza e il Mercato ha sanzionato per 400mila euro Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G (3 Italia) e il content provider Flycell Italia. La motivazione è sempre la stessa: pratiche commerciali scorrette. A questo giro gli operatori sono inciampati sulla vendita di contenuti per telefoni cellulari quali suonerie real tone, suonerie polifoniche, giochi, applicazioni, sfondi e video.

La temuta azione sanzionatoria del Garante

In pratica numerosi utenti dei vari operatori hanno ricevuto SMS pubblicitari dei servizi Flycell che di fatto "hanno comportato ingiustificati addebiti di somme che sarebbero state stornate dal credito residuo della propria carta SIM". Lo stesso è successo partecipando al gioco su Facebook "IQ Academy". Per conoscere il risultato finale "veniva richiesto all'utente di inserire nell'apposito spazio un numero di cellulare per ricevere un SMS, senza specificare che, in tal modo, si sarebbe sottoscritto un contratto di abbonamento al servizio Club Flycell".

Infine nel bollettino 26 del 19 luglio di AGCM si parla di un messaggio sul sito di Flycell che invitava a scaricare MP3 in numero illimitato con un abbonamento di 5 euro al mese. "In calce alla descritta home page, è apposta la seguente indicazione: Servizio disponibile per: e, di seguito, sono riprodotti i loghi dei quattro gestori telefonici", si legge nel documento.

Per tutti questi motivi e altri (i dettagli sono consultabili sul bollettino) Telecom Italia dovrà pagare 90 mila euro, Vodafone 80mila, Wind 70mila, H3G 40mila e Flycell Italia 120mila.

Briciole come al solito. Perché non sanzionarli in relazione al fatturato?

Vorrei aggiungere come nota finale un comportamento inaccettabile attuato dal Garante, ovvero rendere impossibile l'indicizzazione online dei suoi documenti. In pratica con una mossa che ha un che di "geniale" i documenti sono disponibili solo in PDF e accessbili via link solo dopo un'attenta analisi della homepage del sito. Guai a essere troppo trasparenti.