Operatori TLC riducono gli investimenti in fibra per 1 milione di famiglie

Infratel ha confermato che gli operatori TLC investiranno nello sviluppo della fibra meno di quanto promesso. Il saldo è di 1 milione di famiglie in meno.

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a cura di Dario D'Elia

Gli operatori TLC italiani cableranno 1,4 milioni di case in meno rispetto a quanto previsto. Il dato si è manifestato in tutta la sua gravità qualche giorno fa, quando Infratel ha pubblicato i risultati della sua consultazione pubblica sullo sviluppo ultra-broadband. Scorrendo gli elenchi si possono individuare le proprie città di residenza e i progetti di sviluppo entro il 2018.

fibra

La società del Ministero dello Sviluppo Economico, come sottolinea Alessandro Longo su La Repubblica, facendo il punto sugli impegni degli operatori ha scoperto che rispetto alla scorsa primavera c'è stato un piccolo passo indietro. Il Governo aveva diviso il paese in cluster: A e B (Aree Nere e Grigie) per le città a ritorno di investimento; C e D (Aree Bianche) per quelle commercialmente non rilevanti. Per il primo gruppo, dove la concorrenza è già in essere, (al momento) non sono previsti finanziamenti statali mentre per il secondo circa 4,7 miliardi di euro da spendere entro il 2020.

Ebbene, 1,4 milioni di unità immobiliari sono passate dal primo gruppo al secondo. Mentre solo 415mila sono passate dal secondo al primo. Ciò vuol dire che circa 1 milione di nuclei familiari appesantisce la bilancia negativa. C'è grande preoccupazione per la domanda.

Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente dell'università Bocconi di Milano, sostiene che "gli operatori siano stati scoraggiati, nelle dichiarazioni di investimento, dalle incertezze che permangono sui piani del Governo per la banda ultra larga". In effetti non si parla più di voucher da 1,4 miliardi di euro che avrebbero dovuto sostenere la diffusione degli abbonamenti in fibra, almeno per il primo anno.

Poi manca ancora all'appello il Catasto delle infrastrutture che dovrebbe rendere più efficiente l'implementazione delle reti e ottimizzare gli investimenti. Non si sa ancora se la Commissione UE accetterà il piano del Governo, senza considerarlo "aiuto di Stato".

E infine c'è la questione ENEL e la sua proposta di estendere la fibra spenta dagli armadi di zona alle cantine, dove sono presenti i contatori elettrici. Potrà accedere ai finanziamenti di Stato?