Telecom Italia potrebbe essere la prossima preda di Orange, l'operatore di telecomunicazioni francese che fa parte del gruppo France Telecom. Gervais Pellissier, il capo delle operazioni per l'Europa, ha confermato alla stampa che in un'ottica di consolidamento non è da escludere per il futuro l'acquisizione di (piccoli) operatori come Telecom Italia, l'olandese KPN o la belga Belgacom.
"Nei prossimi cinque anni vi sarà un consolidamento nazionale o intra europeo", ha dichiarato l'altro ieri a un gruppo ristretto di giornalisti. "Gli attori che oggi giocano su un singolo mercato o vicino a questo, potrebbero essere acquisiti da quelli più grandi. Di sicuro uno di questi potrebbe essere un obiettivo per noi".
In Europa Orange è la seconda telco per dimensioni, considerati i suoi 230 milioni di clienti nel mondo. "L'unica realtà che non è in vendita nel mercato francese siamo noi", ha aggiunto Pellissier. Effettivamente per mettere le mani su Telecom Italia non potrebbe esservi momento migliore. Nelle prossime settimane la francese Vivendi diventerà il primo azionista, con una quota dell'8,3% del gruppo, che le sarà "girata" dall'uscente Telefonica.
In pratica si sta smantellando la holding Telco che detiene oltre il 22% del capitale di Telecom Italia. A breve le azioni saranno cedute ai soci della struttura di controllo, formata da Telefonica, Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo. Telefonica disporrà in teoria del 14,77% di Telecom, ma parte della quota è stata collegata a un bond convertibile e di fatto già alienata. Il residuo 8,3% passerà a breve a Vivendi.
Mediobanca cederà la quota in Telecom entro il 30 giugno, riferiscono invece fonti vicine al dossier. Le altre si sfileranno nel tempo.