P2P nel mirino della UE, la resa dei conti

Martedì è stato approvato un documento che critica il modo in cui l'Europa ha fino ad ora lottato contro il P2P illegale. Secondo il rapporto Gallo bisogna difendere il diritto d'autore con più determinazione.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Martedì una commissione dell'Unione Europea ha approvato il rapporto Gallo, che vuole inasprire le misure di repressione contro il file sharing illegale. Con un risultato di 13 a favore e 8 contrari, il rapporto ha raccolto i favori degli schieramenti di destra, e l'opposizione da sinistra.

Copyleft, una proposta alternativa che non piace ai produttori.

Il documento (pdf) è stato stilato dalla francese Marienne Gallo, e chiede ai governi europei di attivare politiche di disconnessione sul modello dei "tre colpi" francese. Almeno secondo l'interpretazione degli oppositori. La relatrice infatti rifiuta questa interpretazione, secondo lei dovuta alla sua passata collaborazione con il governo Sarkozy.

Il modello che ha ispirato Gallo sarebbe infatti quello spagnolo, che punta alla chiusura di siti che favoriscono il P2P illegale, e rifiuta invece la "disconnessione" degli utenti.

Il rapporto vuole essere uno stimolo a rinforzare la lotta contro la pirateria e per la difesa della proprietà intellettuale. Nella bozza disponibile si chiede al governo dell'Unione di stabilire quanto prima una strategia comune per gestire la situazione. 

Vi si legge anche che una dura critica all'attuale posizione europea, il cui approccio attuale non sarebbe né sufficiente né efficace. Sono quindi necessarie misure più rigide.

Critiche pesanti, quindi, alla politica europea nei confronti della pirateria, e richieste esplicite affinché si faccia di più. Il documento non è in nessun modo vincolante, ma la sua approvazione obbliga i parlamentari e i legislatori europei a prenderlo in considerazione, e ad agire di conseguenza.