P2P pirata per tutti grazie a BitTorrent Torque e RapidDrive

BitTorrent ha presentato Torque, un'interfaccia JavaScript per usare i file torrent direttamente nel browser. Allo stesso tempo RapidShare offre ai propri utenti la prima versione di RapidDrive, un'unità virtuale collegata al proprio account.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

BitTorrent ha pubblicato la versione Alpha di Torque, una nuova funzione per integrare il noto protocollo P2P direttamente nel browser; è una semplice interfaccia JavaScript, che gli sviluppatori potranno sfruttare per creare applicazioni di ogni genere.

Ci sono per esempio Paddle Over e OneClick. La prima è un'applicazione web per la condivisione di file con un'interfaccia intuitiva, mentre OneClick è un'estensione per Google Chrome che dovrebbe rendere più immediato il download – che ancora non funziona al meglio. Ci sono altre possibilità, e molte sono già in sviluppo come si può vedere nella pagina dedicata ai Torque Labs.

OneClick

Per provare Torque bisogna installare una piccola applicazione JavaScript, che a sua volta renderà possibile l'uso delle funzioni nel vostro browser preferito. Senza dimenticare che è una versione Alpha, e quindi non si può pretendere che tutto funzioni al meglio.

Anche Rapid Share, uno dei pochi bit locker superstiti al "caso" Megaupload, ha deciso di giocarsi un'altra carta, vale a dire RapidDrive, un'unità disco virtuale simile a ciò che offrono Dropbox, Microsoft SkyDrive o Google Drive, con una differenza rilevante.

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RapidDrive mostra i contenuti del proprio account Rapid Pro come un'unità del computer, come se fosse un hard disk esterno. Lo si potrà quindi usare per salvare, copiare e muovere file proprio come se fosse un'unità collegata a una porta USB, se la velocità della vostra connessione lo permette.

RapidDrive è infatti un'unità del computer che esiste esclusivamente online (simile a ciò che offre Box.com): quando vi si copia un file questo viene prima elaborato in una cartella temporanea e da lì caricato online, e per l'operazione può volerci qualche minuto in base alle dimensioni del file stesso. Similmente, quando si vuole aprire un file questo dev'essere prima scaricato, e anche in questo caso ci vorrà del tempo.

I servizi di Dropbox, Google e Microsoft sono quindi più immediati, perché si ha una copia locale del file che si può aprire istantaneamente su ognuno dei computer collegati. D'altra parte però RapidDrive non occupa spazio sull'hard disk di sistema, una caratteristica che potrebbe essere molto importante per alcuni, soprattutto nel momento in cui gli SSD stanno prendendo piede, ma i "tagli" più comuni sono ancora quelli da 60 e 120 GB.

RapidDrive

Ad accomunare Torque e Rapid Drive non c'è solo il cloud computing però: entrambi i servizi sono infatti da sempre accomunati al file sharing illegale. E per quanto si sia detto più volte che lo strumento in sé non è criminale per natura, c'è da scommettere che produttori cinematografici e musicali non prenderanno bene queste novità, che rendono la pirateria ancora più facile.