PACO, di Valerio Bispuri: mostra con workshop

PACO è il titolo della mostra dedicata alla "droga dei poveri" e realizzata dal reporter Valerio Bispuri. Oltre alla mostra, l'evento prevede interessanti iniziative collaterali, tra cui un corso di reportage e una lettura portfolio.

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a cura di Alberto De Bernardi

PACO è un reportage fotografico realizzato in Sudamerica da Valerio Bispuri, con la collaborazione di Marco Pinna e Daria Battilana, sugli effetti devastanti paco, la droga dei poveri.

Presentata in anteprima a Roma in gennaio, la mostra PACO arriverà a Milano grazie a My-Loft, neonata realtà milanese dedicata alla fotografia, in partnership con Echo Photo Agency del gruppo SGP, Witness Journal, FotoUp e Fujifilm Italia. La mostra sarà fruibile gratuitamente dall’1 al 18 marzo 2013, dalle 16 alle 20, presso la Galleria Byline in via Ariberto, 31 – Milano.

Detto anche PBC (pasta base de cocaina), il paco è un prodotto di scarto della lavorazione della cocaina che si è diffuso a partire dall’inizio degli anni novanta soprattutto nei quartieri periferici di Buenos Aires e - in seguito - nelle favelas e nelle periferie di tutto il Sudamerica. Definito “la droga dei poveri” per il suo basso costo (una dose può costare meno di un dollaro), il paco è un prodotto di pessima qualità ed estremamente dannoso: lo scarto di lavorazione della coca destinata ai mercati europei e nordamericani viene mischiata con sostanze chimiche varie, cherosene, colla, veleno per topi, persino vetro in polvere, e distribuita nei quartieri più poveri dell’America Latina, dove i principali acquirenti sono i minorenni.

Fumato come il crack, il paco ha un effetto di brevissima durata e porta all’assuefazione in tempi altrettanto brevi. In pochissimo tempo, chi è assuefatto si ritrova ad avere bisogno 50 o anche 100 e più dosi al giorno.

Nei primi anni del millennio, in seguito alla crisi economica argentina, il consumo di paco è aumentato del 300% nel paese, creando un esercito di giovanissimi "morti che camminano" (così vengono chiamati coloro che lo usano) disposti a tutto pur di avere la loro dose, con effetti umani, sociali e sanitari devastanti per intere comunità.

Valerio Bispuri è entrato con entrambi i piedi nel l’inferno dei morti che camminano, vivendo con loro, tra Argentina, Brasile e Perù, condividendo la loro sofferenza e la loro vita nei ghetti periferici, fornendoci una documentazione senza pari su un fenomeno poco conosciuto; un fenomeno figlio della crisi economica che potrebbe espandersi anche nel mondo industrializzato.

Accanto alla mostra, sono previsti interessanti eventi "collaterali", tra cui il workshop "Avviamento alla professione reporter" tenuto dallo stesso Valerio Bispuri. Il lavoro, articolato in due giornate, sarà finalizzato alla costruzione di un fotoreportage, dai primi passi alla vendita delle foto. Durante il workshop, Valerio Bispuri sarà affiancato da Gianmarco Maraviglia, fotografo direttore di Echo Photo Agency, che concentrerà il suo intervento sul tema dei reportage a lungo termine. Il workshop si chiuderà con un contributo di Amedeo Novelli, fotografo e direttore di Witness Journal, che fornirà una panoramica dedicata proprio alle strategie per promuovere e vendere i reportage. Per eventuali iscrizioni e informazioni è possibile chiamare lo 0294394014 o mandare una mail a info@my-loft.it. Costo del workshop 200 euro a persona.

Fujifilm Italia, in qualità di sponsor, offrirà poi incontri di lettura portfolio che si terranno venerdì 1 marzo dalle 14:00 alle 18:30, previa iscrizione (prenotazioni@fujifilm.it). I visitatori potranno dunque far visionare i propri portfolio e ricevere un parere autorevole in merito da Gianmarco Maraviglia, Valerio Bispuri, Amedeo Novelli, Giada Ripa, Federico Borselli, Marcello Fauci, Manuela Cigliutti e Nicola Sacco. I posti sono disponibili fino a esaurimento e Fujifilm si occuperà di confermare la prenotazione e di assegnare agli iscritti un orario prestabilito in cui presentarsi.