Inoltre, non bisognerebbe dimenticare la questione del digital right management. Fino al 19 luglio CinemaNow era una piattaforma come tutte le altre, costretta dalle limitazioni del DRM Microsoft che non permette ai comuni player la riproduzione. Ma grazie all'acquisto di una tecnologia tedesca adesso è possibile il burn-to-DVD, senza ovviamente abilitare la duplicazione illegale, e supportando di fatto la piena compatibilità.
La base di partenza di CinemaNow, comunque, è solida: i suoi attuali titoli masterizzabili vengono scaricati cinque volte di più di quelli in streaming o a noleggio. "Gli studio sono cauti, ma sanno benne che la distribuzione digitale è potenzialmente un grande business a portata di mano. Prevedo che entro la fine dell'anno riusciremo ad offrire tra i 500 e 1000 titoli. Il loro successo convincerà tutti", ha aggiunto Marvis.
Gli unici scettici, come al solito, sono gli analisti del comparto. "Le connessioni broadband non sono ancora sufficientemente veloci e la domanda non è ancora cosi alta da giustificare l'abbandono della distribuzione tradizionale. Questa è certamente una tecnologia emergente da tenere d'occhio, ma credo che si concretizzerà in pieno solo fra molti anni", ha dichiarato Charles Wolf, analista di Needham & Co. "Questa soluzione, al massimo, coesisterà con i servizi di noleggio tipo NetFlix, che permettono di scegliere i titoli online e riceverli per posta. E poi come dimenticare i nuovi formati ottici ad alta risoluzione?".
Marvis, invece non ha dubbi sul futuro. "Entro la fine di questa decade il business video cambierà totalmente. Il downloading sarà una cosa comune".