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Analizziamo la normativa italiana sul diritto di recesso a favore del consumatore.

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a cura di Tom's Hardware

Il diritto di recesso nei contratti online

4.3 Le esclusioni al diritto di recesso

Il diritto di recesso non può essere esercitato in diversi casi, relativi alle seguenti tipologie contrattuali:

  • fornitura di generi alimentari, di bevande o di altri beni per uso domestico di consumo corrente forniti al domicilio del consumatore, al suo luogo di residenza o al suo luogo di lavoro, da distributori che effettuano giri frequenti e regolari;
  • fornitura di servizi relativi all'alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, se al momento della conclusione del contratto il professionista si impegna a fornire tali prestazioni ad una data determinata o in un periodo prestabilito;
  • fornitura di servizi la cui esecuzione sia iniziata, con l'accordo del consumatore, prima della scadenza del termine previsto per l'esercizio del diritto di recesso;
  • fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni dei tassi del mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare;
  • fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati o che, per loro natura, non possono essere rispediti o rischiano di deteriorarsi o alterarsi rapidamente;
  • fornitura di prodotti audiovisivi o di software informatici sigillati, aperti dal consumatore;
  • fornitura di giornali, periodici e riviste;
  • servizi di scommesse e lotterie.

4.4 Gli obblighi delle parti

Quando il professionista riceve la comunicazione del consumatore che lo informa della volontà di esercitare il diritto di recesso, entrambi sono sciolti dalle proprie obbligazioni tranne quelle previste dall'articolo 67 del Codice del consumo. In particolare:

  • Consumatore: se ha ricevuto il bene, deve restituirlo o metterlo a disposizione del professionista o della persona da questi designata, secondo le modalità ed i tempi previsti dal contratto. Il termine per la restituzione del bene non può mai essere inferiore a dieci giorni lavorativi decorrenti dalla data del ricevimento del bene. Ai fini della scadenza del termine la merce si intende restituita nel momento in cui viene consegnata all'ufficio postale accettante o allo spedizioniere. Il bene deve essere restituito in normale stato di conservazione e deve essere custodito ed eventualmente adoperato dal consumatore con l'uso della normale diligenza. Il consumatore deve sostenere solo le spese dirette di restituzione del bene al mittente (se espressamente previsto dal contratto).
  • Professionista: deve rimborsare le somme versate dal consumatore, comprese quelle versate a titolo di caparra. Il rimborso deve avvenire gratuitamente, nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni dalla data in cui il professionista è venuto a conoscenza dell'esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme si intendono rimborsate nei termini qualora vengano effettivamente restituite, spedite o riaccreditate con valuta non posteriore alla scadenza del termine precedentemente indicato.

Infine, se il prezzo di un bene o di un servizio è interamente o parzialmente coperto da un credito concesso al consumatore, dal professionista ovvero da terzi in base ad un accordo tra questi e il professionista, il contratto di credito è risolto di diritto, senza alcuna penalità, se il consumatore esercita il diritto di recesso. In tal caso, il professionista deve comunicare al terzo concedente il credito l'avvenuto esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore.

Le somme eventualmente versate dal terzo che ha concesso il credito a pagamento del bene o del servizio fino al momento in cui ha conoscenza dell'avvenuto esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore sono rimborsate al terzo dal professionista, senza alcuna penalità, fatta salva la corresponsione degli interessi legali maturati.