Pagamenti digitali: fatta la legge, ma gli italiani?

Ieri la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento alla legge di stabilità sui pagamenti digitali. Oggi il passaggio in Aula.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri sera la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento alla legge di stabilità sui pagamenti digitali. Il firmatario del pacchetto, Sergio Boccadutri (PD), ne ha dato subito notizia sui social network.

"L'emendamento si fonda su tre pilastri: la possibilità di utilizzo di carte di credito o debito senza alcun limite, sanzioni per chi ostacola l'effettiva libertà del consumatore di scegliere come pagare e infine la previsione di commissioni interbancarie ulteriormente ridotte sotto i 5 euro per incentivare l'uso quotidiano degli strumenti di pagamento digitali", ha scritto il deputato su Facebook.

Mobile payment 01

Favorire i pagamenti digitali dovrebbe consentire non solo maggiore libertà ai consumatori ma anche una più facile tracciabilità delle transazioni, fondamentale per la lotta all'evasione fiscale.

"È una norma esattamente complementare all'innalzamento del limite del contante, è il cittadino-consumatore che sceglie gli strumenti di pagamento a lui più congeniali", ha sottolineato Boccadutri su Facebook.

Com'è risaputo il Governo ha deciso di innalzare a 3.000 euro la soglia per i pagamenti in contanti. Se da una parte questa mossa viene vista da alcuni come un passo indietro, dall'altra il deputato PD sostiene che il vero strumento chiave contro l'illegalità sia la tracciabilità.

"Da quando è stato messo il limite a 1000 euro, la massa di banconote circolanti è aumentata perché gli italiani amano il contante. Se l'80% delle transazioni è cash vogliamo dire che sono tutti evasori?", puntualizza Boccadutri. "Semmai il tema è spingere l'utilizzo dell'e-payement e per questa via vedere le sacche di evasione che stanno in profondità. Poi io credo che sia meglio recuperare i soldi dall'estero invece di lasciarli lì, dicendo all'evasore che se non lo fai accollandoti anche una sanzione poi se vieni sgamato puoi rischiare anche di più".

A questo punto risulta fondamentale, per i pagamenti digitali, il tema dei costi a carico degli esercenti. Per ogni dettaglio bisognerà però attendere l'approdo in Aula di oggi pomeriggio.

Ad ogni modo la svolta digitale è inevitabile. In paesi come la Svezia ormai solo il 20% dei pagamenti avviene in contanti e nessuno mai si è posto il problema della tracciabilità. Alcune arcaiche paure italiane sembrano legate a un mondo ormai lontano. Siamo disposti a condividere ogni dettaglio della nostra privacy digitale, ma il denaro rimane ancora un feticcio.

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