Prestazioni

Recensione – Test FZ1000. Panasonic ridefinisce il concetto di bridge con questa potente fotocamera dotata di zoom ottico Leica 25-400 mm (equivalenti), sensore da 1 pollice, medesimo processore della GH4 e la capacità di registrare video in 4K

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a cura di Tom's Hardware

Prestazioni

Iniziamo, come di consueto, le nostre valutazioni dal test del rumore in JPEG agli alti ISO. Abbiamo utilizzato il nostro set standard per consentire la replica dei risultati cambiando fotocamera e deciso di mettere a confronto quelli ottenuti dalla Lumix FZ1000 con la macchina che più gli si avvicina, la Sony DSC-RX10. Ovviamente tutte le impostazioni relative al rumore erano quelle di default per entrambe le macchine, medesima esposizione, bilanciamento del bianco su Auto WB. Panasonic a sinistra, Sony a destra.

Ecco i risultati:

ISO 1600

ISO 3200

ISO 6400

ISO 12800

Pur ipotizzando che il sensore sia il medesimo, si nota un tipo di gestione del rumore da parte del processore d'immagini diversa, e globalmente migliore, nel caso della Sony. Bisogna però sottolineare, a tal proposito, che la macchina ricevuta da Panasonic per il test era una pre-serie e la versione definitiva del firmware potrebbe comportare delle differenze di taratura.

Ad ISO 1.600 si nota un comportamento molto simile ed, in assoluto, encomiabile. Il dettaglio nei particolari fini è ben preservato e quella lievissima punteggiatura dovuta al rumore (vedi copertina rossa del CD, gambe della ballerina) non disturba minimamente. Ad ISO 3.200 il rumore si fa più marcato (teniamo conto che le immagini visualizzate sono comunque crop), i contorni del volto della ballerina iniziano leggermente a "sfaldarsi", situazione tipica dei sensori di dimensioni medio-piccole e soprattutto si nota la diversa resa sulla superficie rossa uniforme, dove Sony ha la meglio. Notare anche la differenza nel bilanciamento del bianco e come sono rese le scritte sulla copertina del CD.

Salendo ancora sino a ISO 6.400, il rumore si fa sempre più visibile, soprattutto sulle superfici uniformi. Su macchine con sensore da 1", il limite ragionevole di rumore si attesta normalmente proprio attorno ai 3.200 ISO, valore oltre al quale sarebbe meglio non spingersi.

Ad ISO 12.800 i risultati si commentano da soli; la gestione operata dal processore d'immagine Sony è più efficace perché "spalma" lo stesso sulle superfici uniformi, pur lasciando evidenti striature, piuttosto che un risultato sgranato come quello della Lumix, alla vista senz'altro meno piacevole.

Tali considerazioni, tuttavia, lasciano spazio ad ulteriori approfondimenti. La macchina permette di creare dei Picture Style andando a modificare le impostazioni di default ove offre, insolitamente, anche la possibilità di scegliere il grado di riduzione del rumore a step fra -5 e + 5.

I test seguenti riportano le differenze ottenibili cambiando l'entità della riduzione del rumore. Le prove sono state effettuate ad ISO 3.200:

Da sinistra: -4, -2, 0 

Da sinistra: 0, +2, +4

Con la regolazione a +4 il rumore visibile diminuisce notevolmente. La possibilità di poter scegliere l'entità della regolazione su tutti questi livelli rappresenta un plus notevole per il fotografo, che può decidere di creare un Picture Style custom specifico per le condizioni d'illuminazione più sfavorevoli, oltretutto senza penalizzare sostanzialmente il dettaglio, che rimane sempre molto buono.

Negli scatti con lunghi tempi di posa lunghi, superiori al secondo, il processore effettua un'elaborazione per ridurre il rumore visibile, operazione che richiede solo qualche secondo.