Panasonic Lumix GF5, mirrorless compatta e touchscreen

Compatta, semplice e touch screen, la GF5 affina le doti della precedente GF3 strizzando l'occhio al pubblico più giovane e inesperto; la potenza del sistema micro-quattoroterzi è ora per un pubblico ancora più vasto.

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a cura di Alberto De Bernardi

Panasonic prosegue sulla via delle mirrorless super-compatte e orientate al pubblico meno esperto con la nuova Lumix GF5, aggiornamento della capostipite GF3. La Lumix GF5 si presenta come un leggero restyling tecnico del modello precedente, che al momento del lancio aveva impressionato per dimensioni e peso estremamente contenuti. 

Il corpo macchina conferma le doti e l'approccio della GF3: chassis in alluminio, design curato dalle forme arrotondate, linee pulite ed efficaci. La parte superiore incorpora un piccolo flash a scomparsa e, nonostante le dimensioni, non manca una piccola impugnatura e un appoggio per il pollice di ragionevoli dimensioni.

Pulsanti e ghiere sono ridotte davvero al minimo, grazie anche alla presenza di uno schermo  touchscreen da 3 pollici, che replica buona parte dei comandi disponibili attraverso i pochi comandi fisici. Proprio il display mostra una delle maggiori evoluzioni della GF5 rispetto alla GF3, raddoppiando la risoluzione da 460.000 a 920.000 punti. Grazie alla maggior risoluzione del display, ora il menù è più amichevole: mostra tra l'altro l'effetto delle diverse impostazioni grazie a foto di esempio scattate da professionisti.

Se ghiere e pulsanti sono ridotti al minimo, la disponibilità di filtri creativi è stata ulteriormente ampliata  con 8 nuove modalità tra le quali 5 inedite per Panasonic (soft focus, dynamic monochrome, impressive art, one point color, color process e star filter). Altre piccole novità visibili esternamente sono date dall'aggiunta del pulsante "display" sul dorso - che ha ridotto un po' lo spazio per il pollice - e dal microfono, ora stereo.

Il sensore è un Live MOS da 12,1 Mpixel, quindi di identica risoluzione rispetto al modello precedente, ma non è lo stesso sensore. Panasonic ha lavorato sul rumore, riprogettando la circuiteria per renderla meno invasiva e meno "opaca" alla luce. Evoluto anche il processore d'immagine Venus Engine, che ora effettua la riduzione rumore in più passate, elaborando separatamente le zone di alte e basse luci. In virtù di queste migliorie, la scala di sensibilità può essere "tirata" uno stop in più, da 6.400 a 12.800 ISO.

Un piccolo passo avanti è stato fatto anche in termini di scatto continuo, che è passato da 3.8 a 4 fps, ma lo scatto continuo è illimitato solo in JPEG. Scattando in RAW, viceversa, è limitato a 4 scatti consecutivi, cosa che lo rende di fatto inutile e che conferma la vocazione consumer di questa mirrorless.

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Passando all'autofocus, se la GF3 già ci aveva molto ben impressionato per velocità di risposta, ora la GF5 promette meraviglie: Panasonic dichiara infatti una messa a fuoco in soli 0.09 secondi con il 14-42mm in posizione grandangolo. Le reflex, tipicamente, si attestano tra i decimo e i 3 decimi di secondo.

Infine, il video è Full HD 1080p a 30 fps. La batteria, inalterata rispetto alla GF3, è accreditata di 320 scatti con il 14-42mm f/3.5-5.6 fornito in kit.