Panasonic Corporation è alle corde: l'anno fiscale 2009, concluso il 31 marzo, ha riportato un perdita netta di 379 miliardi di yen (2,89 miliardi di euro). Nessun settore ha tenuto; il colosso giapponese è stato travolto dalla crisi statunitense registrando un calo delle vendite del 14% rispetto al 2007 – sulla falsa riga di Sony.
L'audio-video (Panasonic Digital AVC Networks) si è contratto, nelle vendite, del 13% soprattutto a causa dei risicati risultati dei segmenti TV Plasma e fotografia digitale. Crollo anche dell'automotive, con un -19%. L'elettronica di consumo per l'ambito domestico ha perso nove punti percentuali: in calo le vendite di condizionatori e compressori.
Non hanno aiutato poi la contrazione della domanda e il rafforzamento dello yen.
Per quanto riguarda le prospettive future, Panasonic è convinta che anche il 2010 sarà in rosso profondo, con 1,5 miliardi di euro di perdite. L'unica nota positiva potrebbe essere rappresentata dal completamento dell'acquisizione di Sanyo, strategica per lo sviluppo di nuovi prodotti a basso impatto ambientale.