Panico a Wall Street, Google perde 20 miliardi in poche ore

Google annuncia il crollo degli utili del 20% prima della chiusura delle contrattazioni in borsa e va a fondo: persi oltre 20 miliardi di capitalizzazione in poche ore e sospensione del titolo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Clamoroso pasticcio sulla trimestrale di Google, pubblicata con ore di anticipo rispetto alla chiusura della Borsa: i dati negativi e le informazioni incomplete hanno spinto il titolo a picco fino al 10,5% ed è stato necessario ritirarlo per oltre due ore dalle contrattazioni.

Google ha preso un granchio con l'annuncio anticipato della trimestrale

Tutta colpa di un errore umano, come ha spiegato successivamente Larry Page, scusandosi con gli investitori. Il documento è stato pubblicato per sbaglio prima delle debite autorizzazioni, e senza dettagli importanti e le dichiarazioni ufficiali dell'azienda. Il problema è che i dati erano negativi - e peraltro erano corretti. A poco è servita la richiesta di Google, subito esaudita, di sospendere il titolo dalle contrattazioni: per gli investitori è stato un bagno di sangue e solo nella sezione after hours c'è stata una lieve ripresa, con la chiusura a -8%. Sono andati in fumo oltre 20 miliardi di dollari di capitalizzazione in poche ore.

Google ha scaricato la colpa su RR Donnelley, l'azienda che si occupa di inoltrare i dati, che ha divulgato pubblicamente la comunicazione riservata alla Security & Exchange Commission e non il bilancio ufficiale. Per i non addetti ai lavori è bene sapere che è uso attendere la chiusura degli scambi per la pubblicazione dei dati finanziari delle aziende quotate in borsa, per evitare che l'isterismo che segue i minuti successivi alle notizie (buone o cattive che siano) abbia un impatto destabilizzante per l'attività borsistica e i capitali in gioco. Ieri è successo l'esatto contrario e l'anticipazione ha generato un mix micidiale con il crollo degli utili pari al 20%.

Google infatti ha messo in archivio il terzo trimestre del 2012 con un utile di 2,18 miliardi di dollari rispetto ai 2,73 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. L'utile netto per azione è di 9,03 dollari, al di sotto delle aspettative degli analisti che erano di 10,65 dollari per azione.

Il tonfo delle azioni di Google e l'interruzione delle contrattazioni

Sono andati meglio i ricavi, che sono stati di 11,33 miliardi di dollari, rispetto ai 7,51 miliardi del terzo trimestre del 2011. Anche in questo caso però gli analisti non sono soddisfatti perché avevano messo in preventivo 11,83 miliardi di dollari.

Larry Page si è comunque detto soddisfatto dei conti e ha messo l'accento sul dato più positivo, sottolineando i ricavi in crescita del 45% e il fatto che per la prima volta in 14 anni la sua azienda ha registrato una cifra così alta. Per quanto riguarda i ricavi pubblicitari, i click a pagamento sono aumentati del 33% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, però il costo per click è calato del 15% nello stesso lasso di tempo e di circa il 3% rispetto al secondo trimestre del 2012.

Da sottolineare inoltre che i costi di acquisizione del traffico (TAC) nel periodo in esame sono stati pari a 2,77 miliardi dollari (il 26% dei ricavi pubblicitari) rispetto ai 2,21 miliardi di dollari del terzo trimestre del 2011 (24% dei ricavi pubblicitari). La pubblicità ha generato nel complesso un fatturato pari a 11,52 miliardi di dollari.

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Motorola ha registrato ricavi pari a 2,58 miliardi dollari, equivalenti al 18% dei ricavi consolidati nel terzo trimestre del 2012. I costi strutturali sono saliti a 3,78 miliardi di dollari (il 27% del fatturato) rispetto agli 1,17 miliardi di dollari del terzo trimestre 2011, quando costituiva il 12% del fatturato. Sono per lo più da addebitare alle spese sostenute per i datacenter, all'ammortamento di beni materiali.

Google ha chiuso il trimestre con una disponibilità di 45,7 miliardi di dollari fra liquidi e titoli a breve termine.