Al SID, la fiera internazionale dei display, l'azienda cinese BOE, produttrice di pannelli per computer, smartphone e tablet, ha mostrato in anteprima due pannelli nativi QLED con tecnologia Quantum Dot, ma la risoluzione ha deluso. I due prototipi infatti sono rispettivamente un 5 pollici da 320 x 240 pixel e 80 PPI e un 14 pollici da 960 x 540 pixel, sempre da 80 PPI, valori davvero troppo bassi per un impiego sul mercato attuale.
La tecnologia dunque non è ancora sufficientemente matura e secondo alcuni analisti ci vorranno ancora almeno 5 anni prima di raggiungere il livello di maturazione tecnologica che consenta la produzione di massa di schermi per TV e altri dispositivi.
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A differenza dei materiali organici come quelli utilizzati negli OLED, questo materiale inorganico non solo è foto-attivo (fotoluminescente), ma può essere anche elettro-attivo (elettroluminescente), non necessitando dunque di sistemi di retroilluminazione dedicati. Proprio su questa seconda e più avanzata implementazione della tecnologia sta dunque lavorando l'azienda cinese, a quanto pare però con risultati ancora acerbi.
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Nonostante i vantaggi potenzialmente offerti da questa tecnologia, è dunque necessario attendere qualche altro anno affinché lo sviluppo consenta di migliorarne la risoluzione. Nel frattempo però chissà dove saranno giunte tecnologie più mature come OLED e LCD, che ultimamente hanno visto l'introduzione di diverse novità significative. La partita nel settore degli schermi TV dunque sembra ancora apertissima tra le varie soluzioni concorrenti e non sembra al momento profilarsi all'orizzonte un vincitore certo.
Se volete godervi la qualità cromatica offerta dalle TV Samsung QLED potete prendere in considerazione il modello UE55KS7500U da 55 pollici.