Password addio, PC e smartphone ti leggono la mente

Si possono usare le onde cerebrali per riconoscere in modo univoco le persone, ed è possibile farlo con attrezzatura economica. Una ricerca californiana indica la via per il futuro della tecnologia personale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Usare il pensiero per attivare il computer, invece di digitare una password. Si potrebbe fare, e anche spendendo poco: ricercatori dell'Università di Berkeley (California) hanno infatti usato un elettroencefalografo economico (circa 100 dollari) abbinato a un headset Bluetooth per "trasmettere" pensieri superficiali dall'utente al PC. Ed ecco che la password si trasmette telepaticamente, o quasi.

I loro esperimenti hanno mostrato che attività semplici, come respirare o canticchiare mentalmente una canzone, generano segnali univoci sufficienti a identificare una persona, con un margine di errore inferiore all'uno percento. Prestazioni eccellenti, soprattutto se si pensa che sono ottenute con un solo elettrodo e che sono comparabili a quelle di macchine professionali – che ne usano fino a 256 e costano molto di più.

Headset modificato

In ogni caso, una precisione del 99% nell'identificazione non è ancora abbastanza per applicazioni di sicurezza di alto livello. Bisogna migliorare ancora prima di pensare ad applicazioni pratiche, e anche rendere il sistema più comodo e pratico da trasportare.

Pensando in prospettiva, però, non è difficile immaginare dispositivi indossabili collegati tramite Bluetooth o altro a PC, smartphone, auto e chissà che altro. Comodi e quasi invisibili, questi sistemi di autenticazione un giorno ci permetteranno di usare PC, smartphone con la certezza di un accesso sicuro, e senza i problemi legati all'attuale sistema della password.

Questo studio, infine, è parte di una ricerca più ampia sul controllo mentale, o per meglio dire sull'uso delle onde cerebrali per l'interazione con la tecnologia. Fanno parte dello stesso filone le automobili con il freno a onde cerebrali, i videogiochi da controllare telepaticamente, gli iPhone e naturalmente lo sviluppo di protesi robotiche che il paziente potrà usare con il "potere della mente" (Robot controllati dalla mente, al via i test sugli umani e Arti robot per i disabili, ma nel futuro saremo ologrammi).

Console Ono Sendai, Deviantart - Clicca per ingrandire

Non ci sorprende quindi che il famoso Miguel Nicolelis sia convinto che presto (non troppo) diventeremo una popolazione di corpi contaminati dalla tecnologia, di individui interconnessi in una specie di mente collettiva che non avrà bisogno della Singolarità. Sembra quasi l'inizio di un romanzo, uno strano miscuglio tra Philip Dick e William Gibson, ma ancora non abbiamo ricevuto una console Ono-Sendai per i test.