Paul Dirac, il più strano degli uomini, il grande genio

Un libro imperdibile per conoscere uno dei maggiori scienziati del '900: Paul Dirac. Un genio dal carattere particolare che insegnò al mondo la bellezza della matematica.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Di personaggi strani nel mondo della Scienza ce ne sono stati tanti. Feynman si divertiva a scassinare casseforti, Nikola Tesla ospitava piccioni nella sua camera d'albergo, Wheeler si inventava di sana pianta nomi per fenomeni e avvenimenti (i "buchi neri" sono un suo conio).

Fra i personaggi più singolari in prima fila c'è sicuramente Paul Dirac, che è passato di diritto alla storia (fra le altre cose) come uno dei fondatori della meccanica quantistica, brillante matematico (non per nulla ebbe la cattedra lucasiana di matematica a Cambridge), e titolare di un Nobel per la Fisica. Ma dal punto di vista caratteriale era un personaggio fuori dall'ordinario: schivo e poco loquace ma brillante nell'esposizione delle sue trattazioni scientifiche, Dirac usava le sue doti matematiche non solo per "lavoro", ma anche per stabilire - per esempio - la distanza ottimale dalla quale guardare il volto di una donna perché la vista ne evidenziasse più i pregi che i difetti.

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Uno dei più importanti scienziati del 1900, che spesso è sconosciuto alla gente comune a cui suonano famigliari solo nomi come Einstein e Schrödinger, rispetto ai quali fu altrettanto importante e produttivo. A riportarlo al posto d'onore che gli spetta ci ha pensato l'interessante libro "L'uomo più strano del mondo. Vita segreta di Paul Dirac, il genio dei quanti" scritto da Graham Farmelo, fisico inglese che per avvicinare il grande Dirac al pubblico ha scavato nei documenti dell'Archivio Dirac dell'Università Statale della Florida, dove lo scienziato insegnò negli ultimi 13 anni della sua carriera accademica.

Il testo ha una struttura classica, che si alterna fra il racconto della vita privata di Dirac e le sue scoperte scientifiche. Nel primo filone ci sono gli elementi per capire il suo carattere così particolare e contraddittorio, che nel 1926 portò Niels Bohr a definirlo "il più strano degli uomini" che avesse visitato il suo istituto.

Dall'altra c'è una produzione scientifica che ha pochi eguali nella storia, che per citare alcuni passaggi fondamentali annovera la celebre equazione che descrive l'elettrone, l'intuizione dell'esistenza di elettroni di carica opposta (e quindi dell'antimateria), l'ipotesi dei grandi numeri in cosmologia; e la congettura riguardo all'esistenza di particelle con un solo polo magnetico.

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Quello che ha distinto Dirac più di ogni altra cosa però è la bellezza della matematica, e l'idea che la Fisica teorica si possa basare interamente sulla matematica non come strumento, ma come linguaggio capace di offrire accesso diretto ai meccanismi dell'universo. Dimostrò che è possibile, aprendo le porte a un nuovo modo di fare Fisica.

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Creò quella che è anche riconosciuta come la più bella equazione della Fisica (i∂̸ - m) ψ = 0, che spesso viene erroneamente identificata come "l'equazione dell'amore" soprattutto sui social, quando invece non racchiude alcuna formula dell'amore. Il professor Sergio Cacciatori, docente di Fisica Teorica e Fisica Matematica presso il dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell'Università dell'Insubria e titolare della nostra rubrica di matematica, ha in programma di trattare questo argomento in futuro.

Solvay Conference sulla meccanica quantistica del 1927  Al centro della foto Paul Dirac insieme a colleghi illustri quali Albert Einstein, Max Planck, Werner Heisenberg

Congresso Solvay del 1927

Al momento non divaghiamo sulle note squisitamente tecniche perché la finalità del libro non è l'insegnamento della matematica o la comprensione tecnica del complesso lavoro di Dirac, ma la possibilità di conoscere uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. Che aveva una visione tutta sua del mondo esplicitata nell'affermazione "se la scienza è il tentativo di dire in parole comprensibili da tutti cose che prima la gente non conosceva, la poesia è il suo contrario, cioè la tendenza a parlare di cose risapute con parole oscure" e a cui dobbiamo molto per i progressi scientifici raggiunti dall'uomo.


Se le equazioni matematiche vi intrigano non potete perdervi Le 17 equazioni che hanno cambiato il mondo, un libro che si spinge ben oltre la matematica, spiegando la storia avvincente dietro a ciascuna equazione.