PEC e SPID solo nelle mani dei grandi provider?

Aiip e Assoprovider denunciano il rischio oligopolio nel mercato PEC e SPID. I vincoli per le imprese sono troppo rigidi e bloccano l'accesso al mercato ai piccoli e medi provider.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Proprio ora che si scopre che il Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale (SPID) sarà gratuito solo per i primi due anni (poi non si sa), esplode la polemica dei provider. L'Associazione Italiana Internet Provider (Aiip) e l'Associazione Provider indipendenti Assoprovider confcommercio hanno recapitato una lettera di fuoco al Ministro della semplificazione e pubblica amministrazione, Marianna Madia, per i vincoli imposti agli operatori che vogliono fornire servizi PEC e SPID.

sad

"Le norme in via di emanazione porteranno il limite di capitale sociale necessario per esercitare le attività connesse al digitale, a seconda dei casi, da 5 milioni di euro sino a 10 milioni di euro di capitale sociale", si legge nella lettera dei provider.

"Le associazioni dichiarano inoltre la loro contrarietà alle altissime barriere previste per esercitare l'attività di SPID Identity Provider che saranno pari, per le società di capitali, come prevede la legge bancaria, a 10 milioni di euro di capitale sociale".

In pratica il Codice dell'amministrazione digitale (CAD), in via di emanazione, arriva a chiedere ad un'impresa di garantire sino a 15 milioni di euro di massimale assicurativo per esercitare tali attività. Sommando il tutto, tra garanzie assiccurative e di capitale, si arriverà alla cifra di 25 milioni di euro, praticamente escludendo ogni impresa di piccole e medie dimensioni.

"Non se ne capiscono le ragioni, non ci sono particolari investimenti o complessità che aziende più piccole non possono affrontare, alla fine si formerà un oligopolio di grandi aziende che saranno un ostacolo alla concorrenza e alla diffusione di queste tecnologie ed un ostacolo alla crescita delle PMI di settore che hanno sempre dimostrato efficienza e bassi costi", sostengono le associazioni dei provider.

Come se non bastasse i nuovi provvedimenti metterebbero in difficoltà le piccole aziende che già forniscono PEC, poiché i vecchi limiti erano di 1,2 milioni di euro.

Per il sistema SPID, AIIP ed Assoprovider ritengono che "sia necessario separare l'identificazione certa dei cittadini, che soltanto la Pubblica Amministrazione può fare e garantire, con la gestione del servizio di autenticazione che invece dovrebbe essere possibile ad un maggiore numero di provider senza vicoli così rilevanti". Servizio di autenticazione che per altro viene già fornito dagli Associati di AIIP e di Assoprovider, nel rispetto delle norme antiterrorismo.

Ecco la richiesta di rimozione di ogni limitazione direttamente al Ministro della semplificazione e pubblica amministrazione, Marianna Madia.