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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Quando si pensa a un robot bambino probabilmente il primo esempio che viene in mente è il film AI di Steven Spielberg, o in alternativa la simpatica Arale. Pediatric HAL non è né l'uno né l'altro, ma forse lo si può immaginare come un cugino di entrambi. Di fatto è un robot progettato per permettere a medici e infermieri di fare pratica, offrendo un supporto simulativo particolarmente realistico.

Lo produce un'azienda che si chiama Gaumard Scientific, che vanta già una certa esperienza specifica: in catalogo ha infatti altri robot, tra cui una partoriente e un neonato che offre tutta una varietà di complicazioni post-parto.

Pediatric HAL cerca di dare una risposta nuova a un vecchio problema, vale a dire la difficoltà nell'accumulare esperienza medica e infermieristica. In particolare, ridurre il "salto nella realtà" quando si passa da manichini (o cadaveri) a pazienti in carne e ossa. C'è sempre il rischio di qualche errore da principiante, le cui conseguenze - per fortuna - nella maggior parte dei casi sono trascurabili.

Come in altri ambiti, anche in medicina la tecnologia offre sistemi di simulazione per rispondere a questa necessità. E pure in medicina la realtà virtuale ha trovato un suo posto speciale - c'è persino un videogioco per fingersi chirurghi, che offre una simulazione poco realistica ma comunque impressionate.

Hal può rispondere alle domande, seguire i movimenti del medico con gli occhi, mettersi a piangere se si sente triste, urinare se si sente spaventato. Reagisce con un "ahi!" alla puntura di un ago, e può simulare gli effetti dei medicinali come l'aritmia, l'arresto cardiaco, lo shock anafilattico e altro. I suoi creatori lo definiscono "Il simulatore pediatrico più avanzato al mondo". Il sistema è pronto per simulare praticamente qualsiasi procedura medica possibile.

La simulazione è molto efficace ma poteva esserlo ancora di più, o almeno questo è quanto suggerisce la comunicazione pubblica di Gaumard Scientific. Secondo il reparto marketing dell'azienda, infatti, la prima versione di Pediatric Hal era troppo simile a un bambino vero; per esempio poteva capitare che sanguinasse fino a morire. L'azienda avrebbe deciso di fare un passo indietro, per evitare spiacevoli effetti negativi. Per la stessa ragione, hanno reso il suo volto un po' meno umano, rimuovendo alcuni dettagli come le lentiggini o rendendo i capelli meno credibili. Con le tecnologie attuali, in effetti, è già possibile costruire simulacri che riescono a farsi passare per esseri umani; robot che hanno trovato una collocazione pressoché immediata nell'intrattenimento per adulti.

Pur ponendo attenzione ai dettagli, i progettisti dell'azienda non hanno rinunciato a una citazione culturale. Non può essere un caso, infatti, il rimando al computer HAL di 2001: Odissea Nello Spazio. Una macchina che oggi consideriamo l'archetipo del computer malvagio in effetti ... speriamo che la versione pediatrica non sia altrettanto pericolosa.


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