Pentax K-5 II, reflex alla prova: buona la seconda!

Recensione - Test della Pentax K-5 II, seconda versione che ha cancellando il più grave difetto della capostipite: l'autofocus lento rispetto alla concorrenza. E per chi adora il dettaglio, c'è anche una versione senza filtro low-pass.

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a cura di Renzo Zonin

Introduzione

Negli ultimi anni, Pentax ha subito un paio di repentini cambi di proprietà (è stata acquistata da Hoya, e poi rivenduta a Ricoh) che avrebbero messo a dura prova la direzione strategica e il reparto sviluppo di qualsiasi produttore. È consolante però vedere che i progettisti Pentax abbiano risentito solo in minima parte di queste vicende, e siano riusciti a mantenere intatta la filosofia aziendale: quella di proporre prodotti magari poco modaioli, ma solidi e interessanti dal punto di vista fotografico.

L'unico rammarico, ma solo per gli appassionati di reflex, è che molte energie si siano "disperse" a inseguire altri segmenti di mercato, dalle mirrorless alle vintage, e di conseguenza il ritmo di rinnovamento del segmento reflex sia apparso un po' rallentato rispetto alla concorrenza. I pentaxiani doc stanno ancora fervidamente aspettando notizie della vagheggiata full-frame, di cui si vocifera ormai da diversi anni.

Per quanto riguarda il segmento reflex, le novità Pentax degli ultimi mesi si riducono all'ottima K-30, da noi provata recentemente, nata come media e ritrovatasi entry level suo malgrado per l'uscita di produzione della K-r, e a una rivisitazione della K-5: un'ottima macchina quando uscì nel 2010, ma che necessitava di una rinfrescata.

Ecco quindi spiegato l'arrivo della K-5 II. Una fotocamera, diciamolo subito, che quanto a modifiche rispetto alla versione precedente ha fatto il minimo sindacale. Le differenze fra i due corpi infatti sono soltanto due, ma una di esse è fondamentale. Si tratta del nuovo sistema autofocus SAFOX X, che finalmente permette a Pentax di competere alla pari con tutti i concorrenti in termini di velocità e accuratezza di messa a fuoco, e di superarli per quanto riguarda la sensibilità di messa a fuoco in bassa luce.

La seconda differenza, nonché l'unica visibile esteticamente, è l'adozione di un display LCD di tipo "gapless", ovvero senza strato d'aria fra il pannello e la protezione in vetro, che permette di ridurre i riflessi e incrementare la visibilità in piena luce. Basteranno queste due modifiche a rendere la K-5II appetibile a chi già possiede una K-5 o una K-7?