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a cura di Elena Re Garbagnati

Per colonizzare Marte e la Luna dobbiamo tornare nelle grotte. È un'estrema sintesi di quello che stanno sperimentando alcuni scienziati, un po' forzata ma abbastanza realistica. Per capirla bisogna ricordare che una delle opzioni più accreditate per proteggere dalle radiazioni gli astronauti in missione sulla Luna o su Marte è quella di farli vivere sotto terra.

Per esempio, nei tunnel di lava presenti sia sulla Luna sia su Marte sarebbe più facile costruire ambienti con un'atmosfera respirabile, e ottenere al tempo stesso una protezione naturale contro le radiazioni solari. Accamparsi nei tunnel di lava già esistenti sarebbe molto più facile che scavare nuovi spazi sotto alla superficie o costruirci case sopra.

Valentine Cave Credit Lava Beds NM

Valentine Cave. Crediti: Lava Beds NM

È per questo motivo che alcuni scienziati all'inizio di questo mese si sono esercitati nel Lava Beds National Monument in California, un sito plasmato da un'intensa attività vulcanica, che ospita più di 700 grotte. L'obiettivo? Capire com'è l'ambiente di un tunnel di lava, e assicurarsi che i futuri esploratori spaziali sappiano esattamente con che cos'hanno a che fare prima di infilarsi in un tunnel buio e sconosciuto.

Gli scienziati sono quindi andati in avanscoperta con l'intento di capire quali tecniche potrebbero usare gli astronauti per creare una mappa dei tunnel sotterranei. Fra i partecipanti c'era Kelsey Young, geologo della NASA a capo del progetto "TubeX", che ha trovato le escursioni molto divertenti, ma ha notato alcune criticità. Ha raccontato a Space.com che le gallerie sono differenti l'una dall'altra per forma e dimensione, non ce n'è una esattamente uguale all'altra. In alcuni tratti lo spazio è paragonabile a quello dei tunnel della metropolitana, in altri bisogna muoversi a carponi. Spesso i tunnel si snodano per chilometri e, data la loro età geologica, si possono creare aperture che collegano i tunnel fra di loro.

Catacombs cave

Catacombs cave. Crediti: Lava Beds NM

Gli scienziati hanno trascorso circa una settimana nella Lava Beds, e hanno testato tre tipi di tecnologie portatili (un magnetometro, un radar e un gravimetro), per capire come mappare i tunnel di lava dalla superficie, così da entrare nei tunnel con le idee chiare. Per un astronauta infatti è fondamentale evitare di spingersi in un vicolo cieco, sapere se ci sono e dove si trovano degli spazi adatti per accamparsi, e se ci sono pericoli.

Il bilancio dell'escursione è che i tre strumenti insieme hanno compensato l'uno le debolezze degli altri, e nel complesso hanno fornito i dati necessari per ottenere un'immagine dettagliata di ciascun tunnel di lava ispezionato. Se volete sperimentare l'esperienza accomodatevi, le visite al Lava Beds National Monument sono aperte tutto l'anno!


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