Per far dormire i bambini provate a dare i numeri!

Un libro interessante per tenere buoni i bambini all'ora della nanna. Non li fa addormentare, ma almeno è istruttivo!

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a cura di Elena Re Garbagnati

rubrica bimbi

Non ho sonno, non voglio dormire! Leggimi un libro!

Chi ha figli se lo sarà sentito dire centinaia di volte, e se siete "fortunati" come me, il libro è tutto fuorché un modo per imboccare la strada del sonno, anzi, è una scusa per svegliarsi di più! A questo punto tanto vale scegliere un libro non noioso e che accende la mente, almeno se si deve svegliare lo faccia per una buona causa, mi sono detta quando mi è capitato per le mani "La matematica della Buonanotte".

A me francamente un libro sulla matematica più che conciliare un sonno sereno fa venire gli incubi, ma i figli non sono necessariamente fotocopie dei genitori e la mia preferisce la matematica all'italiano, quindi ho deciso di tentare la sorte.

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Il risultato è stato quello ampiamente prevedibile: ha continuato ad addormentarsi alla solita (tarda) ora, ma il tempo che prima era dedicato all'arringa contro il sonno è diventato un momento istruttivo e divertente. Sia chiaro quindi che – per la mia esperienza – non vi sto consigliando una ninna nanna, ma qualcosa di diverso per trascorrere il tempo in attesa che Sandman sparga una manciata della sua sabbia magica.

La scoperta molto piacevole è stata che questo libro è trasversale a molte età, quindi può tornare utile dall'epoca prescolare e per qualche anno a seguire. Ogni doppia pagina presenta una brevissima storiella che è divertente, e ha l'obiettivo d'introdurre il piccolo lettore al tema del quiz da risolvere nella pagina successiva. Qui viene la parte davvero interessante: ci sono sempre tre domande, contraddistinte dalla classificazione Principiante, Apprendista e Provetto. Le prime vanno bene per i più piccoli, all'ultimo anno di asilo, gli altri a chi frequenta la primaria, a vari livelli.

Le situazioni che presenta l'autrice sono tutte differenti, sono nel complesso una cinquantina, e portano sempre allo stesso obiettivo, ossia a spingere il bambino a fare dei piccoli calcoli, calibrati sulle sue capacità.  

Dove sta il bello? Che mediamente al terzo quiz mia figlia si addormenta, con buona pace della matematica, di Sandman, di noi genitori e degli accaldati gatti domestici! Shhhttt….

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