Per i TV a retroproiezione è finita, Mitsubishi dice stop

Mitsubishi cessa la produzione di TV a retroproiezione, che sono stati resi obsoleti dalla crescita dei TV LCD. Non è più possibile il sostenimento delle attività.

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a cura di Francesco Pignatelli

Mitsubishi ha deciso di interrompere la produzione di TV a retroproiezione (RPTV), decisione che di fatto comporta la scomparsa della tecnologia dalle linee di produzione perché la casa giapponese era rimasta l'unica ad assemblare questo tipo di televisori.

La concorrenza degli Smart TV LCD si è fatta tale che la produzione di sistemi a retroproiezione non è più economicamente sostenibile, ha spiegato Mitsubishi: "Non possiamo più sostenere le nostre attività nella loro forma attuale", specifica il comunicato che annuncia la dismissione dei sistemi a retroproiezione.

Mitsubishi sinora aveva mantenuto in produzione televisori a retroproiezione da 73, 82 e 92 pollici. Le grandi dimensioni dello schermo sono state tradizionalmente il punto di forza degli RPTV in un'epoca in cui i televisori LCD si mantenevano a polliciaggi decisamente inferiori.

Proprio il fatto che man mano i produttori siano riusciti a realizzare Smart TV LCD delle stesse grandi dimensioni ha fortemente cambiato le dinamiche del mercato della retroproiezione, anche se il prezzo degli RPTV restava - e resta ancora - inferiore a quello di un televisore LCD di pari dimensioni.

Per fare un esempio, l'ultimo RPTV che Mitsubishi ha portato sul mercato è stato un modello da 75 pollici con unità di retroproiezione laser, proposto a un prezzo di listino di circa seimila dollari ma con un prezzo reale di circa quattromila.

Il destino della tecnologia a retroproiezione era comunque segnato da tempo, almeno da quando nel 2009 l'abbandono del settore da parte di Samsung aveva lasciato Mitsubishi come l'unica azienda attiva nel comparto RPTV.