Per lavorare in Microsoft bisogna adattarsi a tutto

Una delle caratteristiche chiave che Microsoft Italia cerca nei futuri dipendenti è l'adattabilità.

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a cura di Pino Bruno

Difficile sapere quante delle proposte di lavoro di Microsoft Italia indicate nelle tre pagine del sito Careers, dove si compila il modulo per candidarsi, siano ancora disponibili. La più vecchia è del 7 giugno, per un Support Specialist SQL. Quella più recente è del 27 settembre, per un Program Manager.

Si cercano Consultant Business Intelligence, Software Development Engineer - Web Application Frontend, Partner Technical Consultant e tante altre figure professionali specifiche dell’ICT. Per tutti la sede di lavoro è l'Italia. In questo mondo, dunque, esiste ancora un mercato del lavoro. Una notizia che va incrociata con la recente intervista di Labitalia/AdnKronos a Luca Valerii, direttore delle risorse umane di Microsoft Italia

Il curriculum è importante, dice il manager della multinazionale, ma non basta. La caratteristica principale che Microsoft Italia cerca nei professionisti che intendono lavorare in azienda è l'adattabilità. "Noi – spiega Valerii - cerchiamo professionisti che abbiano determinate caratteristiche che non abbiano solo a che fare con il know-how, ma che abbiano molto a che fare con gli atteggiamenti. Uno degli atteggiamenti più importanti in questo periodo è l'adattabilità. Siamo in un mondo di grandi cambiamenti, di grandi evoluzioni e, soprattutto, per chi si occupa di tecnologia, queste evoluzioni subiscono negli ultimi tempi una certa accelerazione".

Per Valerii, quindi, "bisogna sempre essere pronti a recepire questi cambiamenti, ad abbracciarli, a volerli imparare e a rimettersi in gioco". "E anche - aggiunge - affrontare e confrontarsi con discipline che magari non sono quelle da cui si proviene, sia come studi sia come esperienze maturate nei primi anni. Noi  vogliamo veramente delle persone che siano pronte ad abbracciare nuove sfide e il cambiamento che è una costante di questi tempi".

"Un'altra competenza molto importante -continua il direttore delle risorse umane di Microsoft Italia- è quella di saper lavorare in modo collaborativo perché sempre di più le soluzioni ai problemi complessi delle aziende non si trovano da soli, ma attraverso un sistema di relazioni e di lavoro che sempre più coinvolge interlocutori molto diversi e, molto spesso, nazionalità diverse. Un'apertura, quindi, anche dal punto di vista culturale a voler comprendere la diversità di pensiero dell'altro".

Da parte dell'azienda, invece, per Valerii, è fondamentale "avere la curiosità e la voglia di ascoltare quali sono le esigenze dei lavoratori-persone, nella consapevolezza che, se ascoltate, le persone riescono a dare il meglio per la loro azienda". "Solo creando questo rapporto – conclude il direttore delle risorse umane di Microsoft Italia - i dipendenti riescono a sentirsi parte dell'azienda stessa e anche a mettere in gioco quella parte di contributo discrezionale che riesce a ognuno di noi a far tirar fuori il meglio".

Approccio insolito, almeno rispetto alla prassi adottata dai datori di lavoro italiani. Sarà per questo che Microsoft è al secondo posto dopo Google nella classifica di gradimento (ingegneria industriale, informatica) compilata da duecentomila studenti di dodici paesi. La domanda era: dove vorreste lavorare dopo l'Università?