Per Sharp il 3D olografico alla Star Trek si può realizzare

Gli Sharp Labs Europe lavorano alla visualizzazione di immagini 3D indistinguibili dalla realtà: servono i display olografici e ci si arriverà, passando per gli schermi super-stereoscopici.

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a cura di Francesco Pignatelli

Nei laboratori di ricerca Sharp, in particolare negli Sharp Labs Europe del Vecchio Continente, si sta lavorando alle tecnologie 3D di prossima generazione. Le soluzioni stereoscopiche attuali sono un passo iniziale indispensabile, anche quelle apparentemente deludenti come i display passivi del Nintendo 3DS: miglioreranno prima di quanto molti si aspettino e nelle loro versioni evolute ci accompagneranno per anni. L'obiettivo finale è arrivare a una resa del 3D che sia indistinguibile dalla realtà, il che richiederà l'uso di display olografici che realizzino qualcosa di simile all'holodeck di Star Trek.

L'holodeck di Star Trek occupa tutta una stampa, i laboratori Sharp mirano a qualcosa di più modesto...

Questo è in estrema sintesi il pensiero espresso da Jonathan Mather, Research Supervisor dell'Optical Imaging and Display Systems Group degli Sharp Labs, in una intervista a Humans Invent, sito dedicato all'innovazione tecnologica e partner di Sharp stessa. Secondo Mather le espressioni attuali del 3D sono il primo passo perché i display tridimensionali comincino a entrare nella quotidianità, ma bisogna arrivare prima di tutto a display che funzionino in maniera convincente senza richiedere occhiali attivi o passivi e senza imporre che chi guarda debba mantenersi in una precisa posizione.

Quando si tratta di tablet e smartphone ciò si può ottenere con sistemi stereoscopici che rilevano la posizione degli occhi di chi li guarda e adattano la visualizzazione di conseguenza, mentre nel caso dei televisori la strada da seguire è quella dei sistemi multi-view, come quello sperimentale di cui abbiamo parlato in questo articolo. Secondo Mather le tecnologie necessarie per tutto questo esistono già, si tratta semplicemente di combinarle e di adattare gli standard utilizzati per le trasmissioni televisive.

C'è da aspettare? Sì ma meno di quanto si possa credere: i display di tablet e smartphone dovrebbero arrivare alla visualizzazione 3D "ideale" nel giro di 2-6 anni, mentre per i televisori i sistemi multi-view dovrebbero diffondersi nel giro di 5-15 anni. Certo non è poco, ma nemmeno troppo e il 3D diventerà una cosa normale per molti di noi.

Non solo videogiochi: i display stereoscopici sono il primo passo verso il 3D ideale

Questo 3D super-stereoscopico di nuova generazione sembra già molto, ma per Mather non è sufficiente. Il vero 3D per i ricercatori Sharp è quello olografico, anche con la consapevolezza che arrivare a qualcosa che faccia ripensare all'holodeck di Star Trek richiederà molto tempo.

Il 3D stereoscopico, spiega Mather, non è realistico perché gli oggetti che rappresenta sono sempre a fuoco, mentre in un display olografico si potrà replicare perfettamente la realtà compresa la diversa messa a fuoco dei vari piani di profondità. Per quanto possa sembrare fantascienza, nella visione di Mather l'holodeck è fattibile (anche se non con le dimensioni di un'intera stanza, probabilmente). Solo ci vuole più tempo: "potremmo aver bisogno di altri 40 anni di progresso tecnologico", conclude.