Perché Apple dimentica che la garanzia è di 2 anni?

Altroconsumo accusa Apple di essere poco trasparente sulla questione garanzia per vendere il servizio Apple Care. Il caso non è nuovo, e alimenta anche la confusione sulle differenze tra garanzia commerciale (o convenzionale) e garanzia legale.

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a cura di Dario D'Elia

Apple dimentica di spiegare ai suoi clienti che hanno diritto a due anni di garanzia. L'accusa è stata scagliata dall'Associazione Altroconsumo, che in base alle segnalazioni dei suoi soci è certa di aver individuato una pratica commerciale scorretta – per altro in queste ore denunciata all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

"L'articolo 130 del Codice del Consumo parla chiaro: sui prodotti acquistati in negozio o sul sito del produttore la garanzia per i difetti di fabbricazione è di due anni. Non è però quello che dice Apple ai suoi clienti, sia che questi vadano in negozio sia che acquistino iPad, iPhone e altri prodotti direttamente sul sito della mela", si legge nel comunicato ufficiale Altroconsumo.

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"I commessi dei punti vendita Apple avvertono il cliente che i prodotti venduti sono coperti da una garanzia commerciale Apple della durata di un solo anno (omettendo di fornire informazioni sull'esistenza della garanzia di conformità) e propongono addirittura l'acquisto di una garanzia extra (Apple Care, NdR) a pagamento per estendere la copertura per ulteriori 12 mesi". 

La questione in verità non è nuova: tre settimane fa l'Antitrust ha deciso di indagare su quanto avviene nei negozi Apple presenti nella catena Comet. Ecco quindi che si riproporne il problema della trasparenza.

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"Anche sul sito di Apple, ci segnalano i nostri soci, la chiarezza non la fa da padrone. Se è vero che, nella sezione delle condizioni generali di vendita (non certo la sezione più in vista sul sito), viene indicato che la garanzia convenzionale si aggiunge a quella di legge per i consumatori (senza tuttavia specificarne termini e condizioni), nelle pagine che illustrano le caratteristiche dei prodotti (ben più visibili e accessibili all'utente) si legge che prodotti e accessori sono coperti da una garanzia Hardware limitata ai difetti di fabbricazione per un anno dalla consegna, senza fare cenno alla garanzia di conformità di due anni", continua Altroconsumo.

Insomma, secondo l'associazione i dipendenti Apple sarebbero responsabili di lasciar credere ai clienti "di non essere tutelati in caso di difetti che si manifestano successivamente al primo anno dall'acquisto del prodotto". Il tutto per favorire l'acquisto della garanzia commerciale a pagamento. 

I nostri consulenti legali dello Studio Fioriglio-Croari, specializzati nel settore IT, sostengono che la questione andrebbe separata. Da una parte la condotta dei commessi Apple e le comunicazioni online poco trasparenti, dall'altra i diritti riconosciuti dalle garanzie.

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Come abbiamo già spiegato in passato la legge stabilisce l'obbligo per tutti i prodotti di una garanzia commerciale (o convenzionale) e di una garanzia legale. La prima viene solitamente garantita dal produttore del bene, che s'impegna direttamente con la riparazione o la sostituzione completa o di componenti purché i difetti non siano stati causati dalla condotta dell'acquirente. Questa dura minimo 12 mesi, e sempre più spesso può essere estesa a pagamento – vedi il caso dell'Apple Care. La seconda, ovvero la garanzia legale, dura 24 mesi ma di fatto protegge esclusivamente dai cosiddetti difetti di conformità.

Il difetto di conformità che riguarda un problema antecedente all'acquisto, quindi dovuto a produzione o progettazione, però è difficilissimo da rilevare e richiede una dimostrazione. In pratica un comune consumatore nella maggior parte dei casi può solo affidarsi alla bontà del venditore.

Insomma, Apple e i suoi commessi forse hanno mancato di trasparenza (ce lo dirà l'Antitrust), ma è anche vero che non bisogna fare troppo affidamento sulla garanzia legale dei 24 mesi. La responsabilità di questa confusione è senza dubbio dei legislatori (UE e italiani).