Perché c'è bisogno di Gaia

Oggi prende il via la missione Gaia dell'ESA, un satellite con a bordo fotocamere con un sensore da quasi un miliardo di pixel per fotografare la Via Lattea con una precisione senza precedenti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Perché c'è bisogno di Gaia

Fin dalle antiche civiltà si era capito che gli oggetti celesti si muovono. Per molti secoli, gli astronomi hanno cercato di determinare la posizione delle stelle, un requisito fondamentale per una catalogazione del cielo notturno. Molti si sono cimentati nell'impresa, con un'accelerazione di successi a partire dal 1609 quando furono inventati il telescopio e altri strumenti accessori da usare per calcolare gli angoli nello Spazio.

Importantissimo il passaggio in cui l'uomo ha appreso la tecnica per misurare la parallasse stellare, ossia la variazione della posizione apparente di una stella quando viene osservata da due posizioni differenti. Usando la trigonometria, l'angolo di parallasse può essere convertito in una distanza precisa. Tuttavia le misurazioni erano comunque poco precise, perché come ci ha spiegato Luca Buzzi durante la nostra visita all'Osservatorio Schiaparelli, l'atmosfera terrestre agisce da lente. Insomma, l'unico modo per fare misurazioni davvero precise è dallo Spazio.

Per questo nel 1989 l'ESA ha promosso la missione Hipparcos, il primo satellite dedicato unicamente all'astronomia, che ha rivoluzionato il settore migliorando la precisione delle misurazioni di 100 volte, fino a solo 1 milliarcosecondo (mas). I dati raccolti da Hypparcos tra il 1989 e il 1993 sono stati pubblicati in un catalogo completo nel 1997. Contiene le posizioni, distanze e spostamenti di 120mila stelle, con una precisione 200 volte superiore a quelle di qualsiasi misurazione precedente. Il più grande catalogo di stelle è attualmente Tycho, che racchiude i dati di 2,5 milioni di stelle, anche se con una precisione minore.

Entrambi sono tuttora usati nella ricerca scientifica e per la navigazione di veicoli spaziali. L'obiettivo di Gaia è di catalogare un miliardo di stelle, misurandone posizione e movimento, con una precisione 200 volte superiore a quella della missione Hipparcos.

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In questo modo gli astronomi saranno in grado di tracciare la traiettoria delle stelle e, in ultima istanza, decifrare la storia della Via Lattea. La straordinaria precisione di Gaia rappresenta il sogno degli astronomi di tutta la storia umana, e ci si aspetta che porti alla luce delle risposte alle tante domande che sono state poste fin dall'antichità.