Perché il cyberdirottamento è una bufala

Il tema del Boeing 777 di Malaysia Airlines scomparso nel nulla tiene banco da giorni e si è fatta strada anche l'ipotesi di un dirottamento "via smartphone". Ma la tesi è molto, molto fragile.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Quando le notizie sono poche, è facile che le ipotesi diventino fantasiose. È però strano che una persona esperta come Sally Leivesley, ex funzionario del ministero dell'Interno britannico, si sia lanciata in speculazioni quantomeno fantasiose.

La dotteressa Leivesley, infatti, ha dichiarato in una conferenza stampa che il Boeing sarebbe potuto esser stato dirottato tramite l'iniezione di un malware nel computer di bordo avvenuto in remoto o tramite una chiavetta USB.

Peccato che gli aerei non volino da soli. Nonostante il computer di bordo sia uno strumento altamente sofisticato e perfettamente in grado di tenere in aria un colosso come il 777, nel velivolo c'è un equipaggio che non è di solito disposto a farsi portare in giro da qualcun altro, a meno che non sia sotto la minaccia delle armi. A questo punto, però, l'installazione di un malware risulta quantomeno ridondante.

Un gigante dei cieli, in grado di sparire nel nulla...

In altre parole, se anche qualcuno riuscisse a inserirsi nel FMS (sistema automatizzato di gestione del volo) e inserisse delle istruzioni non attese, l'equipaggio se ne accorgerebbe ed eviterebbe di compierle, arrivando a disattivare il sistema nel peggiore delle ipotesi.

L'affermazione della Leivesley ha avuto una eco così elevata anche perché circa un anno fa un ricercatore aveva annunciato di aver scoperto un sistema per dirottare gli aerei da remoto, sfruttando delle falle nella sicurezza delle comunicazioni tra torre di controllo e aerei.

L'affermazione si rivelò poi falsa, dal momento che il ricercatore, Hugo Teso, aveva usato per le sue prove del materiale non certificato per l'uso negli spazi aerei regolati e privo delle tecniche di codifica che in realtà proteggono le comunicazioni. In ogni caso, anche l'ipotesi di Teso si sarebbe scontrata con il "dettaglio" che a bordo degli aerei ci sono dei piloti che verificano lo stato del volo e gestiscono tutte le manovre.

In questo render della cabina di pilotaggio si vedono distintamente le tre console del sistema automatizzato di gestione del volo: una è tra i sedili dei piloti, mentre le altre due si vedono ai lati della manetta della potenza dei motori.

Nelle ultime ore, inoltre, sono arrivate ulteriori dettagli su come si ipotizza che si siano svolti i fatti e sembrerebbe che le modifiche al piano di volo siano state impartite a mano da personale esperto, direttamente sulla console di comando (con sette o otto pressioni di tasti. Il fatto che questo dato sia "incerto" rileva che si tratta di una ipotesi più che di un dato acquisito tramite log o registrazioni). L'utilizzo diretto della console di controllo esclude l'ipotesi del cyber-dirottamento e punta il dito sul personale di volo, fermo restando che restano ancora oscure le motivazioni di quanto successo (nonché buona parte degli avvenimenti).