Philae trapana la cometa ma la batteria è quasi scarica

L'avventura del lander Philae, atterrato due giorni fa sulla cometa 67P, potrebbe finire stasera: ha le batterie quasi esaurite, forse non riuscirà a collegarsi un'ultima volta.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il modulo Philae della missione Rosetta sta trapanando la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La conferma dal DLR (German Aerospace Center). I tecnici hanno preso questa decisione per i problemi segnalati già ieri durante la conferenza ufficiale dell'ESA: la durata delle batterie di Philae e la sua posizione.

Due argomenti che sono legati, perché il lander è atterrato in posizione differente da quella selezionata e non è saldamente ancorato. La collocazione implica che gli strumenti ricevono meno energia solare di quella che era stata prevista perché viene illuminato un solo pannello solare. Quantificando, sembra che stia ricevendo 1,5 ore di Sole invece che le 6 sperate.

Philae sulla cometa 67P

Philae sulla cometa 67P

L'altro problema però è che l'ESA ha individuato con maggiore precisione rispetto a ieri la posizione del lander, che si troverebbe sull'orlo di un cratere, con uno dei suoi tre piedi che non appoggia a terra. In più gli arpioni non lo stanno ancorando saldamente. Il primo effetto collaterale è che Philae potrebbe perdere il contatto con la cometa e venire sbalzato nello Spazio prima del tempo necessario per fare i test. Anzi, le vibrazioni del trapano potrebbero compromettere una situazione precaria e destabilizzare ancora di più la posizione di Philae.

Terzo e ultimo, l'uso degli strumenti di analisi potrebbe essere più complesso vista la posizione. Nella notte i tecnici hanno attivato il braccio meccanico Mupus per cercare di rimediare alla posizione precaria di Philae, ma Valentina Lommatsch, Lander Control Center DLR, nella conferenza di oggi ha detto che il lander non si è mosso, quindi continua ad avere scarsa illuminazione. La pessima notizia è che potrebbe restare senza energia prima di poter riprendere contatto la prossima volta con la sonda Rosetta. E in questo caso l'energia solare probabilmente non sarebbe sufficiente per riattivare Philae.

Philae lander

Il trapano è in funzione

Se pensavate che l'atterraggio sulla cometa fosse il momento più concitato di questa missione vi siete sbagliati. Oggi sarà un giornata all'insegna della tensione, che non si scioglierà fino a serata inoltrata. Tutti fanno il tifo per Philae e Stephan Ulamec, Philae Lander Manager alla DLR, ha dichiarato che se 10 anni fa avesse saputo che gli arpioni non avrebbero funzionato avrebbe installato sicuramente una batteria più grande.

Anche perché secondo Ulamec il rischio che il lander sia sbalzato via dalla superficie da forti getti cometari è basso. Andrea Accomazzi, Flight Director, aggiunge che le perturbazioni attorno alla cometa sono basse quindi non dovrebbero esserci problemi di distacco.

Intanto è iniziata la sequenza per l'attivazione del trapano e il Drill di progettazione italiana si è abbassato di 25 centimetri. Durante la conferenza gli scienziati hanno precisato però che non c'è la sicurezza che abbia perforato la superficie, vista la posizione del lander. Lo sapranno solo quando sarà ristabilito il segnale. Ecco perché è importante che le batterie non cedano prima della connessione di questa sera.

Anche in questo caso comunque non sarebbe un fallimento: prima di tutto abbiamo inseguito una cometa volando nella sua scia e ci siamo atterrati sopra, in secondo luogo come ha spiegato Ulamec "al momento abbiamo già l'80% dei dati scientifici "più importanti" che si era sperato di recuperare con la missione Rosetta. Con i risultati del drill arriveremmo sopra al 90%. Le informazioni attuali daranno da lavorare agli scienziati per uno o due anni.

Philippe Gaudon, a capo del progetto Rosetta, ha aggiunto che tutti gli strumenti hanno funzionato bene e tutti stanno effettuando misurazioni. Ecco perché Rosetta è già un successo e con i dati raccolti si faranno considerazioni scientifiche importanti.