photoBot, un piccolo robot fotografo al posto della compatta

Alto una quindicina di centimetri, rileva la presenza di persone nelle vicinanze usando gli ultrasuoni e scatta una foto per poi mostrarla immediatamente sul suo display

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a cura di Francesco Pignatelli

Tommy Dykes, un designer che lavora intensamente con l'elettronica, ha ideato photoBot, una piccola fotocamera-robot automatizzata che è in grado di riconoscere la presenza di persone nelle sue vicinanze e di scattare loro delle fotografie. Lo scopo non è quello della sorveglianza: photoBot è stato ideato come strumento per documentare alcune occasioni particolari, come una mostra o una festa, senza che qualcuno debba esplicitamente fare il fotografo per l'occasione.

photoBot ha una forma cilindrica ed è alto una quindicina di centimetri. Ha una forma volutamente antropomorfa proprio per evitare di dare l'impressione del sistema di videosorveglianza e presentarsi invece in maniera quasi giocosa. Anche per questo, spiega Dykes, la funzione del photoBot è immediatamente chiara: la lente del sensore della fotocamera è evidente e il piccolo schermo sul corpo del photoBot mostra immediatamente ogni foto appena scattata.

Il funzionamento, come si capisce anche dallo schema costruttivo del photoBot, è molto semplice. Un sensore/emettitore a ultrasuoni serve a identificare la presenza di persone nel raggio d'azione del photoBot, che in tal caso si orienta nella loro direzione usando dei servomotori interni e usa la propria fotocamera per scattare una foto. L'attività del photoBot è chiaramente segnalata da un LED di stato, una volta scattata una fotografia questa viene comunque visualizzata su un piccolo schermo OLED. Contrariamente ad altre soluzioni più complesse che sono state prodotte commercialmente in passato, non ci sono funzioni di rilevamento dei volti che ottimizzino le inquadrature. photoBot punta tutto sulla semplicità.