Pianeta Nove nel Sistema Solare, primi indizi

Due ricercatori del Caltech hanno raccolto le prove della possibile esistenza di Pianeta Nove, un nuovo pianeta del Sistema Solare 10 volte più massiccio della Terra.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La mappa del Sistema Solare potrebbe essere incompleta, perché alla sua estremità, in un'orbita circa 20 volte più lontana dal Sole rispetto a Nettuno, potrebbe esserci un pianeta finora sconosciuto. Per ora è stato battezzato Pianeta Nove, e c'è già chi ritiene che possa trattarsi del mitico "Pianeta X". Prima di farsi prendere dall'entusiasmo è meglio aspettare tutte le conferme del caso, perché Pianeta Nove non è stato osservato direttamente vista la sua grande distanza da noi.

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Andando per ordine, il ricercatore Mike Brown e il collega Konstantin Batygin del California Institute of Technology (Caltech) hanno iniziato con lo studio delle perturbazioni gravitazionali prodotte sui pianeti e sugli oggetti della fascia di Kuiper più vicini. Questi corpi celesti mostravano delle orbite strane, come se fossero perturbate dal campo gravitazionale di un oggetto molto massiccio.

Le osservazioni sono proseguite per due anni, durante i quali sono state effettuate anche molte simulazioni al computer, e la spiegazione più attendibile sembra essere la presenza di un nono pianeta. Un gigante 10 volte più massiccio della Terra, distante dal Sole fra 200 e mille Unità Astronomiche (ossia fra 200 e mille volte la distanza che separa Terra e Sole, che è di circa 150 milioni di chilometri) che dovrebbe impiegare fra i 10 e i 20 mila anni terrestri per completare una rivoluzione attorno al Sole.

Gli autori della ricerca, pubblicata sul The Astronomical Journal, precisano che "finché non ci sarà un'individuazione diretta la nostra resta un'ipotesi, anche se è un'ipotesi potenzialmente buona". Insomma c'è nell'aria una scoperta molto importante, ma non abbiamo ancora le conferme per definirla tale. Mike Brown ha spiegato che "sarebbe un vero nono pianeta. Sono stati scoperti solo due veri pianeti fin dai tempi antichi, questo sarebbe un terzo".

Per chi volesse saperne di più, sei oggetti nella fascia di Kuiper (KBO) orbitano attorno al Sole su percorsi ellittici che sono tutti orientati nella stessa direzione, anche se i corpi celesti in questione si muovono a velocità diverse. Inoltre, le orbite di questi sei KBO sono accomunate dalla medesima inclinazione - circa 30 gradi verso il basso, rispetto al piano degli otto pianeti ufficialmente riconosciuti. (Plutone, che è stato il nono pianeta fino alla sua riclassificazione 2006 dall'Unione Astronomica Internazionale, orbita intorno al Sole con un'inclinazione differente).

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Stando a quanto spiegato dai ricercatori la probabilità che si verifichi questo fenomeno è di circa lo 0,007 percento e "non dovrebbe accadere in modo casuale, per questo abbiamo pensato che doveva essere qualcos'altro a modellare queste orbite" spiega Brown.

A questo punto i ricercatori hanno considerato la possibilità che altri KBO relativamente piccoli potessero esercitare questa influenza. Ma secondo i calcoli per rendere possibile questa evenienza la fascia di Kuiper avrebbe dovuto comprendere una massa circa 100 volte maggiore a quella stimata.

È stato allora che Brown e Batygin hanno vagliato un'altra possibilità, ossia che ci fosse un pianeta grande e sconosciuto in orbita alla periferia del Sistema Solare. Non è un'idea inedita, in questi ultimi anni altri ricercatori avevano ipotizzato l'esistenza di un misterioso, enorme pianeta X responsabile delle orbite strane degli oggetti della fascia di Kuiper.

Il nuovo lavoro di modellazione condotto da Brown e Batygin rafforza questa ipotesi. Le loro simulazioni mostrano che l'influenza gravitazionale di un pianeta con una massa circa 10 volte quella della Terra potrebbe spiegare il fenomeno che si diceva sopra, oltre alle orbite di due pianeti nani nella fascia di Kuiper, Sedna (che Brown ha scoperto nel 2003) e 2012 VP113. Inoltre le simulazioni hanno anche previsto che alcuni KBO avrebbero orbite inclinate perpendicolarmente rispetto al piano degli otto pianeti ufficiali.

"Abbiamo tracciato le posizioni di quegli oggetti e le loro orbite, e quando abbiamo abbinato le simulazioni mi è caduta la mascella per lo stupore" ha detto Brown.

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Il professore Mike Brown del Caltech e il suo assistente Konstanin Batygin

Stando alle prime ipotesi Pianeta Nove potrebbe essersi formato più vicino al Sole, ed essere successivamente stato "buttato fuori" fino alla sua posizione attuale dopo una interazione gravitazionale con Giove o Saturno. Se la scoperta fosse confermata colmerebbe una lacuna importante nel nostro Sistema Solare.

"Una delle scoperte più sorprendenti su altri sistemi planetari è stato che il tipo più comune di pianeta ha una massa tra quella della Terra e quella di Nettuno. Finora abbiamo pensato che il Sistema Solare fosse privo di questo tipo più comune di pianeta. Forse non siamo così particolari, dopo tutto".

Adesso gli astronomi dovranno andare alla ricerca di Pianeta Nove. L'orbita è stata tracciata, ma non è nota la sua posizione esatta.

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