Pirateria: Sky Italia, Mediaset e gli altri scrivono ai G7

Sky Italia, Mediaset e gli altri colossi dell'intrattenimento hanno spedito una lettera ai ministri della Cultura G7 per denunciare il problema della pirateria online.

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a cura di Dario D'Elia

Sky Italia, Mediaset, Vivendi e tanti altri operatori europei del settore intrattenimento oggi hanno inviato una lettera congiunta ai ministri della Cultura G7 riuniti oggi a Firenze. Gli amministratori delegati e presidenti delle principali aziende di media sono preoccupati per il fenomeno della pirateria online.

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"Con la presente lettera, chiediamo il Vostro sostegno per garantire il continuo successo del settore in tutti i Paesi del G7 e non solo", si legge nel documento. "Siamo di fronte a un problema di forte impatto tanto quanto il traffico di opere d'arte, che danneggia il nostro settore al pari delle grandi sfide internazionali e che, giorno dopo giorno, sta prendendo sempre più piede. Parliamo della sistematica, diffusa e sofisticata violazione online della nostra proprietà intellettuale da parte di imprese commerciali che cercano di generare profitti illeciti sfruttando il nostro lavoro e la nostra creatività".

Insomma, l'opinione degli operatori che si stia mettendo a repentaglio la capacità di continuare ad investire, crescere e dare un contributo positivo alle economie e alla società. Il settore creativo ogni anno contribuisce all'economia globale con 2.250 miliardi di dollari e garantisce decine di milioni di posti di lavoro qualificati, senza contare i miliardi di utenti.

Le aziende del settore sostengono che la maggior parte degli studi confermi un dato di pirateria mondiale online a quota 30%, se si considera l'intera utenza.

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"Il fenomeno colpisce l'intera filiera dell'intrattenimento, dagli scenografi ai truccatori, dai produttori discografici ai compositori, dal personale impiegato durante gli eventi sportivi al cameraman e al produttore, dal programmatore di software per un gioco al progettista di un'app, dai gestori di sale cinematografiche ai distributori. Nessuno escluso", prosegue la lettera.

La richiesta è quindi di affrontare il problema "in maniera coordinata e strategica", anche se proseguiranno le misure legali locali a disposizione. Non meno importante il coinvolgimento degli intermediari - si pensi ad esempio ai motori di ricerca.

"Nel 2011, la Presidenza del G8 e del G20 ha dichiarato che 'gli autori e gli intellettuali non devono essere privati del frutto del loro talento' nell'era digitale. Il lavoro cominciato allora si è poi fermato a seguito di altri avvenimenti nel mondo, ma ora è il momento di ricominciare da dove avevamo lasciato, tutti insieme", ricordano le aziende del settore.

La lettera è stata co-firmata da Vivendi, Sky Group, Sky Italia, Sky Deutschland, BBC Worldwide, Canal+, Mediaset, Fox, Disney, NBCU, Sony Pictures, Constantin Film, European Producers' Club, Anica, Warner Music, Universal Music, Premier League, Bundesliga, Lega Serie A e la UEFA.