Pirateria su Facebook grazie alla nuova funzione Dropbox

Facebook in giornata attiverà una funzione di condivisione cloud grazie a Dropbox. In pratica i Gruppi Facebook potranno scambiarsi file di tutti i tipi e dimensioni. Il rischio pirateria è altissimo, ma forse è tutta colpa del successo del social network russo VK.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Le funzionalità di condivisione fornite da Dropbox, il noto servizio di file hosting, a breve saranno integrate nei Gruppi Facebook. L'accordo tra le due aziende è stato annunciato oggi e a quanto pare la comunità online ha accolto positivamente la notizia. "Adesso potrai condividere appunti con il tuo gruppo di studio, segnalare le statistiche di gioco alla tua squadra di basket oppure postare il video del compleanno sulla pagina del gruppo di famiglia, alla velocità della luce da qualsiasi luogo dove ti trovi", ha spiegato Chris Varenhorst, ingegnere presso Dropbox.

Insomma, la condivisione non è mai stata così agevole e veloce. La funzione sarà attivata in giornata, ma sul blog ufficiale di Dropbox è già comparsa un'immagine esplicativa dell'interfaccia. Basterà cliccare sul tasto "Add File" per aprire un menu Dropbox che consentirà di selezionare i propri file da condividere. Tutti gli aderenti al proprio Gruppo Facebook saranno poi in grado di accedervi, commentarli ed esprimere "Like" (Mi Piace).

Facebook Dropbox

Il sistema ovviamente si basa su tecnologia cloud, quindi i file invece che passare direttamente da un PC di un utente Facebook all'altro sono residenti su un server Dropbox. Ogni aggiornamento effettuato dagli aderenti al Gruppo si ripercuoterà sul file di origine. Tutto questo comunque non potrà prescindere dalla creazione di un account Dropbox gratuito. Lo spazio di archiviazione è di 2 GB ma è possibile aumentarlo presentando nuovi amici (500 MB a raccomandazione) oppure pagando un abbonamento.

Facebook in verità dispone già di una funzione di condivisione, ma come ha sottolineato il portavoce dell'azienda volevano una soluzione semplice e accessibile "che consentisse agli utenti di caricare istantaneamente e commentare file di tutti i tipi e dimensioni".

VK

Il primo pensiero adesso non può che correre alla pirateria. Un Gruppo Facebook di una trentina di persone potrebbe ottenere fino a 18 GB di spazio Dropbox gratuito, grazie al "gioco" delle raccomandazioni. A quel punto condividere film, musica o riviste sarebbe una bazzecola. Dropbox, com'è risaputo, rispetta le direttive del Digital Millennium Copyright Act. Ovvero l'impianto normativo statunitense che a fronte di segnalazioni di violazioni circostanziate (contenuto, file, link, etc.) prevede la rimozione di ogni file pirata, e in caso di comportamento recidivo anche la sospensione degli account.

Il problema però è che quando i fenomeni di condivisione coinvolgono gruppi ristretti di persone i detentori di copyright non sono in grado di colpire. O meglio: si fanno i conti in tasca. È più conveniente azzerare una grande sorgente di traffico pirata che qualche singolo consumatore comune.

Questo non vuole dire che le major non stiano guardando al social networking con preoccupazione, anzi. Dal 2006 esiste una piattaforma russa chiamata VK, che di fatto sembra un Facebook della pirateria. Mark Zuckerberg ne sarebbe fiero, anche perché ha già raggiunto quota 100 milioni di utenti. Ebbene, su "VKontakte" si trova (illegalmente) tutta la musica che si può desiderare.

Non è che per caso il Facebook originale ha scoperto di avere un lato oscuro?