Pistola a raggi antimateria, consuma solo un petawatt

Ricercatori statunitensi hanno realizzato un generatore di positroni di piccole dimensioni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ricercatori dell'Università del Michigan hanno sviluppato una "pistola" ad antimateria. Il dispositivo, affermano gli scienziati (PDF), è in grado di creare un fascio di positroni (o anche antielettroni) e occupa uno spazio minimo - ma c'è il trucco. Fino a oggi per fare la stessa cosa era necessario un acceleratore di particelle, un dispositivo enorme e di certo non trasportabile.

Il raggio di positroni si ottiene bombardando dell'elio con un laser da un petawatt; questa azione produce un fascio di elettroni, successivamente diviso in elettroni e di positroni. Ogni femtosecondo (un milionesimo di miliardesimo di secondo, o 10-15 secondi) si producono un miliardo di milioni di positroni. Una densità, osservano i ricercatori, comparabile a quelle ottenute al CERN.

Schema dell'esperimento

A differenza di quanto ci hanno insegnato cartoni animati e fantascienza in genere, questa "pistola" non è particolarmente pericolosa, se usata con cautela (che normalmente non manca agli scienziati): basta una protezione di teflon per assorbire i positroni.

In assenza di tale difesa, invece, è ovvio che questo dispositivo potrebbe innescare una pericolosa reazione di materia-antimateria e mettere fine all'intero Universo. Proprio ora che cominciamo a vedere pianeti abitabili oltre al nostro. Disdetta, ma nel caso la civiltà umana dovesse sopravvivere questo dispositivo servirà a studiare la fisica di buchi neri e pulsar - in un modo molto più pratico rispetto all'invio di astronauti sul posto.

Possiamo stare tranquilli? Per ora sì: non è un raggio della morte e tutto sommato non è ancora un vero e proprio dispositivo portatile, visto che il laser da un petawatt (HERCULES) occupa un'intera stanza. Senza considerare il dispendio energetico.

Chi vuole dotarsi di un'arma antimateria per dominare il mondo quindi dovrà prepararsi a pagare una bolletta piuttosto salata - e chissà che non sia proprio un supercattivo da fumetto a scoprire la fonte di energia rinnovabile definitiva.