Polimero Terminator che si rimargina: domani sui cellulari?

Il polimero Terminator si rimargina in 2 ore senza interventi esterni.

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a cura di Dario D'Elia

Un gruppo di ricercatori spagnoli è riuscito a realizzare un materiale a base di polimeri capace di auto ripararsi senza l'intervento dell'uomo o l'uso di catalizzatori chimici. Il dottor Ibon Odriozola del CIDETEC (Centre for Electrochemical Technologies) di San Sebastian ha lasciato intendere che il progetto consentirebbe di rivoluzionare il mercato manifatturiero.

Secondo David Mecerreyes, specialista chimico dei polimeri della Università Basca potrebbero essere migliorate la sicurezza e la resistenza dei componenti plastici di auto, case, componenti elettronici e degli stessi biomateriali. Banalmente, anche un comune smartphone o un tablet potrebbe affrontare e risolvere definitivamente il problema dei graffi e delle rotture esterne.

T-1000

Il segreto di questa innovazione si deve a una rete elastomerica di poliuretano, un materiale piuttosto conosciuto ma trattato in laboratorio a livello molecolare. La rigenerazione si deve alla reazione di disolfuri aromatici che a temperatura ambiente in un paio d'ore riescono a ristabilire ogni collegamento fisico.

Non è una cosa da poco soprattutto se si considera che tutti gli altri progetti analoghi nel modo sfruttano almeno un intervento esterno: che sia esso termico, luminoso o chimico (con variazione di pH).

La nota curiosa è che Ibon per trasmettere il senso dell'operazione ha chiamato il nuovo polimero "Terminator", in onore del T-1000 protagonista del film Terminator 2. I risultati di laboratorio per altro hanno dimostrato che l'efficienza di "rimarginazione" raggiunge il 97% in due ore di tempo. Un breve filmato mostra un test effettuato su un piccolo cilindro di materiale.

La prossima sfida del gruppo di ricerca è usare un materiale più resistente poiché il poliuretano è troppo morbido.