Politica: dietrofront sulla legge anti-blog

Il disegno di legge sull'editoria non è piaciuto agli italiani; Gentiloni ritratta.

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a cura di Dario D'Elia

La nuova bozza di Legge sull'editoria online, che ha alimentato le ire della web-sfera, sarà sicuramente ri-scritta. Il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni è intervenuto direttamente nella polemica sottolineando che "c'è un errore da correggere".

"L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato: il disegno di legge sull'editoria, proposto dalla Presidenza del consiglio e approvato una settimana fa in Consiglio dei Ministri, va corretto perché la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive", ha commentato Gentiloni. "Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità (come ha fatto anche Di Pietro sul suo blog) per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri".

"Pensavo che la nuova legge sull'editoria confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono si una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate giornalistiche online, caratterizzate da periodicità, per avere accesso ai contributi della legge sull'editoria. Va bene applicare anche ai giornali online le norme in vigore per i giornali, ma sarebbe un grave errore estenderle a siti e blog".

"Il testo è troppo vago sul punto e autorizza interpretazioni estensive che alla fine potrebbero limitare l'attività di molti siti e blog. Meglio, molto meglio lasciare le regole attuali che in fondo su questo punto hanno funzionato".