Poommarobot, quando in pentola bolle l'ingegno

Tra le innovazioni presenti alla Maker Faire di Roma non è sfuggita alla nostra attenzione Poommarobot, la prima pentola smart nata a seguito di una tesi in Informatica e adatta a scopi didattici e alla ricerca nella Robotica.

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a cura di Pasquale Macrì

Poommarobot: non poteva certamente essere scelto nome migliore per la prima pentola per cuocere pomodoro dotata di scheda Arduino, smartphone e un paio di ruote con l'intenzione di diventare uno strumento didattico nell'ambito della robotica.

Ad avere la geniale intuizione, sia tecnica che di branding, è Gaetano Saurio, un ragazzo laureato in Informatica e con il pallino della robotica e dell'Intelligenza Artificiale. "Il progetto è nato nell'ambito di una tesi di laurea presso la Federico II di Napoli, e lo scopo era quello di progettare un'architettura che si prestasse alla didattica e alla ricerca sull'Intelligenza Artificiale", ha spiegato nel video che potete vedere qui di seguito.

Poommarobot ha dunque il pregio di essere altamente scalabile e a basso costo grazie alle componenti necessarie per la sua creazione. Lo smartphone è l'oggetto che "comanda" la pentola e i relativi sensori tramite un'applicazione, il tutto ovviamente in tempo reale.

Consente quindi di essere controllato a distanza, e perciò si parla di telerobotica, un ramo che permette di sperimentare in campi come la navigazione autonoma ed effettuare il monitoraggio ambientale, ad esempio. Ma non solo, le ambizioni della Poommarobot sconfinano nella sfera delle interazioni sociali, grazie a un rudimentale sistema di espressioni facciali e vocali visualizzabili sullo schermo dello smartphone.

Per ora è un prototipo dal potenziale ancora inespresso, ma molto probabilmente sentiremo ancora parlare di questa pentola intelligente e delle due diverse e possibili future implementazioni (e reinterpretazioni).