Poste C'è, quando la tecnologia serve a condividere emozioni

Poste Italiane ha avviato Poste C'è, il primo esperimento di prossimità digitale realizzato in collaborazione con Apple e IBM. In quattro comuni toscani saranno distribuiti 200 tablet per consentirgli di avvicinarsi alle nuove tecnologie e sentirsi meno soli.

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a cura di Alessandro Crea

In quattro comuni toscani in provincia di Firenze, Prato e Pisa (Empoli, Cerreto Guidi, Carmignano e Volterra) è partito Poste C'è, il primo esperimento europeo di prossimità digitale. I postini infatti hanno consegnato a 200 "over 65" altrettanti tablet e si occuperanno anche di fare formazione. L'obiettivo è assieme quello di avvicinare i meno giovani alle nuove tecnologie e abbattere le barriere, spaziali e temporali, che separano gli anziani da parenti ma anche da altri coetanei, costringendoli alla solitudine e all'isolamento.

anziani digitali

Barriere che spesso - va detto - sono nella società prima che nelle tecnologie. I ritmi e le esigenze del lavoro contemporaneo infatti ci costringono lontano da nonni e genitori e spesso non si trova il tempo, né la voglia, di insegnare loro ad appropriarsi di strumenti che potrebbero invece renderli più felici.

Io lo so bene, essendo figlio e genitore. Figlio di genitori anziani che vivono lontano, che sento tutti i giorni ma vedo molto meno di quanto vorrei, soprattutto ora che le loro condizioni di salute iniziano a preoccuparmi. E genitore di un bambino di 5 anni che vorrebbe vedere i nonni più spesso. Questo progetto, reso possibile grazie alla collaborazione di IBM e Apple, costituirebbe una soluzione perfetta al problema, sostituendosi a figli - ma anche istituzioni - assenti e consegnando ai nostri cari uno strumento di integrazione, sociale ed affettiva.

Insomma Poste C'è è un bel modo per dimostrare che la tecnologia non è soltanto moda o intrattenimento ma può essere "umana" e avere un ruolo socialmente utile. Troppo spesso infatti i media ci portano a pensare che videogiochi, social network e tecnologie in generale non facciano altro che isolarci gli uni dagli altri, contrapponendo virtuale e reale in maniera frettolosa e un po' superficiale. Il virtuale invece è il dominio di ciò che "è in potenza", la tecnologia cioè è uno strumento, potente ma neutro, ed è solo il suo utilizzo a definirne la natura.