Poste Italiane ri-nuovamente in tilt per colpa del sistema IT

Oggi numerosi uffici postali in tutta Italia non sono riusciti a fornire i normali servizi per colpa del sistema informatico. Tilt nazionale ancora inspiegabile. Intanto Cisl-Poste e ADOC sono già sul piede di guerra.

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a cura di Dario D'Elia

La piattaforma informatica di Poste Italiane è nuovamente in tilt: oggi in tutta Italia si registrano blocchi del sistema, con gravi disagi per la clientela. Secondo il Segretario Generale Cisl-Poste "gli uffici postali sono pieni di pensionati Inpdap che non riescono a riscuotere la pensione e di cittadini che non possono effettuare alcuna operazione finanziaria agli sportelli".

Non è ancora chiaro cosa stia succedendo. L'unica certezza è che si tratta della riproposizione di uno scenario già visto a marzo (Poste Italiane, nuovo crash del sistema informatico), ottobre (Poste Italiane di nuovo in tilt. Chi l'avrebbe detto?) e nell'indimenticabile giugno (Poste Italiane: server in crash da mercoledì scorso).

Messaggio di errore nel sistema centrale?

"Come sempre in queste occasioni la tensione negli uffici postali è alta e a farne le spese sono gli incolpevoli lavoratori che non riescono a far fronte alle proteste dei cittadini", ha sottolineato il Segretario Mario Petitto. "Ormai le nostre denunce si sprecano ed il silenzio perdurante del management di Poste diventa sospetto. Ci appelliamo pubblicamente al ministro vigilante se non ritiene di fare luce sui perenni disservizi di una Azienda pubblica che eroga servizi pubblici, e ci chiediamo come mai la magistratura non sia ancora intervenuta a cercare di capire dove siano le eventuali responsabilità della continua interruzione di pubblico servizio". 

In verità tutti si domandano da un pezzo quale sia il problema; neanche il fornitore IBM pare avere responsabilità al riguardo. "Chiediamo inoltre ai rappresentanti dei consumatori di tutelare i diritti degli utenti postali così come noi ci sforziamo di tutelare i diritti dei lavoratori che in queste circostanze sono il parafulmine di responsabilità altrui", ha concluso il sindacalista.

E infatti l'ADOC ha deciso di attivarsi immediatamente chiedendo al Governo di prorogare la scadenza dei pagamenti fissati per oggi. Non da meno la richiesta di attivare la procedura di conciliazione bilaterale che prevede il protocollo vigente e quindi "il risarcimento dei danni subiti e il ristoro dei disagi accusati soprattutto dalle categorie più deboli, come i pensionati".