Potremmo restare senza Facebook, multa record a Meta per uso illecito di dati personali

Meta, proprietaria di Facebook, multata per 1,2 miliardi di euro per la cattiva gestione dei dati degli utenti. L’azienda non scarta la possibilità di rimuovere Facebook e Instagram dal territorio europeo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Meta, società proprietaria di Facebook, è stata multata per la cifra record di 1,2 miliardi di euro. Inoltre, l’Unione Europea ha ordinato alla società di sospendere il trasferimento dei dati degli utenti dall'UE agli Stati Uniti. L’azienda ha già annunciato il ricorso.

In particolare, la contravvenzione è stata imposta dalla Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), che regolamenta Meta in tutta l'UE, e rappresenta un record per una violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) del blocco.

Meta ha sei mesi per mettere in pratica l’ordine di non trasferire più i dati dei cittadini europei sui server USA o presso altri territori dove ci sono normative in contrasto con il GDPR quanto a trattamento dei dati personali. I dati esistenti dovranno essere rimossi dai server di Facebook - l’operazione invece non vale per Instagram e Whatsapp.

La sanzione “nasce” dal ricorso legale presentato da un attivista austriaco per la privacy, Max Schrems, e fa seguito in qualche modo allo scandalo nato dalle rivelazioni di Edward Snowden. Il punto focale è che i dati degli utenti europei non sono sufficientemente protetti, e risulterebbero esposti alle indagini illegittime delle agenzie statunitensi, una volta che vengono trasferiti oltreoceano.

Secondo la DPC Meta ha violato il GDPR continuando a trasferire i dati degli utenti dell'UE negli Stati Uniti nonostante una precedente sentenza della Corte di giustizia europea.

Meta, da parte sua, ha dichiarato di essere stata "individuata" dal DPC nonostante migliaia di altre aziende utilizzino gli stessi processi di trasferimento dei dati.

"Siamo... delusi di essere stati individuati mentre utilizziamo lo stesso meccanismo legale di migliaia di altre aziende che cercano di fornire servizi in Europa", hanno scritto Nick Clegg, presidente di Meta per gli affari globali, e Jennifer Newstead, responsabile legale di Meta, in un post sul blog.

"Questa decisione è errata, ingiustificata e costituisce un pericoloso precedente per le innumerevoli altre aziende che trasferiscono dati tra l'UE e gli USA", si legge ancora nel post di Meta. Secondo i due autori, Internet rischia di essere frammentata in silos nazionali e regionali.

Almeno per il periodo indicato non ci saranno interruzioni del servizio, e Facebook continuerà a funzionare regolarmente. In passato, tuttavia, l'azienda che senza "mezzi alternativi di trasferimento dei dati" "probabilmente non sarà in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, tra cui Facebook e Instagram, in Europa".