Prestazioni

Recensione – Test D3300. L’ultima reflex entry-level di Casa Nikon offre un sensore DX (APS-C) ad altissima risoluzione, grande compattezza e semplicità d’utilizzo per gli appassionati alle prime armi.

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a cura di Tom's Hardware

Prestazioni

Una delle prove più significative per valutare le prestazioni di una fotocamera digitale è quella del rumore agli alti ISO. Avevamo a disposizione due reflex di caratteristiche e fasce d'appartenenza confrontabili con quelle della D3300, sebbene meno recenti (pur essendo ancora in commercio), la Canon EOS 600D e una Sony SLT-A37, che abbiamo pensato di utilizzarle per il confronto. Le foto seguenti sono state scattate in situazione di scarsa illuminazione con obiettivo zoom impostato sulla focale di 55 mm e sistemi di riduzione del rumore standard. Crop a grandezza reale (1:1), Canon a sinistra, Nikon al centro, Sony a destra:

ISO 1600

ISO 3200

ISO 6400

L'analisi di questi risultati presenta per certi versi delle sorprese, poiché la macchina meno recente del lotto, cioè la Canon EOS 600D, fornisce in JPEG risultati migliori anche di quelli della Nikon D3300. I 6 Mpixel in meno della Canon su un sensore solo leggermente più piccolo di quello della Nikon, in abbinamento all'efficace lavoro svolto dal processore d'immagine, hanno la meglio sulla rivale di sempre a tutti i valori ISO. Sony, pur montando un sensore meno denso di quello della Canon 600D (16 Mpixel contro 18), risulta penalizzata dalla tecnologia Translucent che trasmette, grazie allo specchio semitrasparente, solo una parte della luce allo stesso (l'altra parte viene indirizzata al sensore di messa a fuoco a rilevazione di fase) e quindi compensa tale mancanza aumentando la sensibilità e quindi il rumore.

Commentando più nello specifico i risultati ottenuti con la D3300, notiamo che già a ISO 1600 il rumore risulta visibile zoomando all'interno dell'immagine, tuttavia ridimensionando la stessa alla risoluzione del monitor il risultato non ne esce tutto sommato penalizzato. A ISO 3200 l'effetto si fa più marcato, ma il dettaglio è sostanzialmente preservato. Infine, a ISO 6400 il rumore si fa evidente e l'algoritmo di elaborazione delle immagini cerca di compensare l'effetto "ammorbidendo" l'immagine stessa e quindi perdendo un po' di dettaglio. Il bilanciamento del bianco, sino a questi valori, non cambia e si comincia a notare una deriva cromatica soltanto a partire da 12.800 ISO.

Quando l'illuminazione è più favorevole, ovviamente tali effetti si notano meno. Di seguito due immagini scattate all'interno di una chiesa, la prima a ISO 3600, la seconda a ISO 12.800, in JPEG:

ISO 3600

ISO 12.800

Per indagare ulteriormente, abbiamo comparato il risultato ottenuto dalla D3300 con quello della EOS 600D scattando in RAW a ISO 3200.

Canon a sinistra, Nikon a destra, crop 1:1

Come si può vedere, il rumore intrinseco del sensore Nikon appare globalmente confrontabile, se non più basso, rispetto a quello prodotto dalla Canon, che mostra delle evidenti striature rosse orizzontali. Ne deduciamo che le migliori prestazioni di rumore ottenute dalla EOS 600D rispetto alla D3300 in JPEG sono in realtà da attribuire all'algoritmo di riduzione del rumore messo in atto dal Digic 4 a 14 bit rispetto al processore d'immagine Nikon EXPEED 4, che si è rivelato anche lento nell'elaborazione del rumore nei file JPEG scattati con tempi di posa lunghi. Ad esempio, uno scatto di un paesaggio notturno con un tempo d'otturazione di 6 sec. ha richiesto ben 9 secondi per l'elaborazione!