Prestazioni (continua)

Dopo il primo contatto in Inghilterra lo scorso mese di gennaio, la mirrorless Fujifilm di medio formato arriva finalmente in redazione per un test completo.

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a cura di Tom's Hardware

Il sistema di messa a fuoco, di tipo a contrasto, si basa su una griglia di 9 x 13 (117 punti) oppure 17 x 25 (425 punti) e aree di MAF di differenti dimensioni selezionabili mediante la Focus Lever già vista sulla X-T2 e sulla X-Pro2 che agisce in 8 direzioni indipendentemente dal modo in cui ci si trovi, e ciò rappresenta un ausilio indispensabile per il fotografo.

Fujifilm GFX 50s foto 038

 Le modalità AF sono le seguenti:

  • AF-S + Punto Singolo. Si può scegliere uno qualsiasi dei punti di MAF e selezionare la dimensione dell'area su cinque diversi livelli.
  • AF-S + Zone. Si può specificare un'area di 3 x 3, 5 x 5 o 7 x 7 punti.

Fujifilm GFX 50s foto 039

Esempio di immagine ripresa con sistema AF-S + Zone. Tempo di scatto 1/2000 s, apertura f/4, ISO 2500

  • AF-S + Wide
  • AF-C + Punto Singolo, ideale per riprendere un soggetto in movimento che si dirige o si allontana dalla fotocamera.
  • AF-C + Zone, permette di seguire il soggetto selezionando un'area ben precisa.
  • AF-C + Tracking, ideale per seguire un oggetto che si muove in maniera imprevedibile.

Previsto anche il riconoscimento facciale e dell'occhio (con priorità al sinistro o al destro), esattamente come sulla X-T2.

Parlare di velocità di MAF su una macchina che non è stata concepita per la fotografia d'azione e in cui la reattività è sicuramente un aspetto secondario (al punto tale che il costruttore non fornisce dati a proposito), sembra un po' fuori luogo. Comunque, in modalità AF-S + Punto Singolo, la top di gamma Fujifilm non delude, se ci si limita a soggetti statici (paesaggi, foto da studio) o foto di moda con soggetti in posa. Possiamo ritenere che lo shutter lag possa attestarsi nell'ordine del mezzo secondo, che è comunque circa 4 volte il tempo medio di una reflex o di una mirrorless di buone prestazioni.

Dove invece l'algoritmo di MAF non riesce proprio a venire in aiuto al fotografo è nella messa a fuoco continua, dove a causa anche dell'inerzia delle parti mobili degli obiettivi il modulo dell'AF non riesce proprio a seguire i soggetti, anche se in movimento lento.

Il sistema esposimetrico, che offre quattro tipi di misurazione - multi, media pesata al centro, spot e media - si è sempre comportato in maniera piuttosto affidabile. È possibile ovviamente legare la misurazione spot al punto di MAF.  

Fujifilm GFX 50s foto 040

Come si vede da questo esempio, la misurazione media può dar corso ad errori in caso di controluce o comunque di forti sorgenti d'illuminazione all'interno del campo inquadrato. La lettura spot invece (immagine in basso a sinistra), ha esposto correttamente le ali bianche colpite dal sole, lasciando lievemente sottoesposto il resto

Come tradizione Fujifilm, anche questa GFX 50s è dotata di una funzione denominata DR (Dynamic Range), che permette di variare la dinamica in funzione del contrasto. Valori più alti sono raccomandati per scene che includono sia la luce solare sia profonde zone d'ombra, ritratti scattati su sfondo molto luminoso e oggetti bianchi, tipo abiti da sposa ecc, di cui si vogliono preservare i dettagli. I valori impostabili sono AUTO, 100%, 200% e 400%. Passando dall'uno all'altro, raddoppia il valore minimo di sensibilità impostabile.

Fujifilm GFX 50s foto 041

Da sinistra a destra: DR 100, 200, 400: come si può notare anche dall'istogramma, i risultati sono visibili principalmente sulle alte luci. Per schiarire le ombre e chiudere le alte luci si possono usare dei controlli specifici

Anche in questo caso non è stato previsto l'HDR.