Prestazioni dei servizi mobili broadband sotto la lente

Negli Stati Uniti la Federal Communications Commission ha deciso di avviare un programma di analisi delle prestazioni dei servizi mobili broadband. Saranno coinvolti operatori e associazioni: l'obiettivo è la massima trasparenza per alimentare la competitività.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante delle Comunicazioni statunitense ha deciso di analizzare a fondo le performance dei servizi mobili broadband. Federal Communications Commission a breve organizzerà un ciclo di incontri con gli operatori e non solo per fare chiarezza sul settore.

Il National Broadband Plan (NBP) prevede infatti di incrementare la trasparenza su tutti i servizi mobili dedicati alla connettività. Si tratta di un passo importante poiché fino ad oggi i consumatori si sono dovuti accontentare delle promesse del marketing, scoprendo poi per esperienza diretta che in molte zone del paese le prestazioni sono scadenti.

Wireless Broadband

FCC lavorerà su piani diversi: si parla di incontri con gli esponenti industriali, associazioni e ricercatori, ma anche del rilascio di applicazioni di test specifiche. In pratica l'obiettivo è replicare l'esperienza del programma "Measuring Broadband America", che ha consentito di fotografare con precisione la qualità dei servizi residenziali.

Da rilevare che mentre in Italia la questione prestazioni sembra un argomento tabù, per di più circondato da (artificiale) mistero, negli Stati Uniti è considerato un tema prioritario. Non si consumano battaglie filosofiche sulle metodologie da adottare perché è nello stesso interesse degli operatori competere per accaparrarsi i clienti. E infatti non è un caso che le organizzazioni industriali di settore abbiano confermato la massima disponibilità a collaborare per individuare le tecniche migliori per i test.

L'AGCOM insomma potrebbe prendere esempio dai colleghi statunitensi. Gli utenti italiani ringrazierebbero. A patto che non venga replicato un test-fuffa come il MisuraInternet AGCOM che può essere ingannato dagli operatori rendendo prioritari i pacchetti dati di traffico verso i suoi server di analisi. La fonte di questa indiscrezione è di un piccolo provider che opera in Lombardia.