Primi dati da Rosetta: l'acqua sulla Terra non arriva dalle comete

Forse sono stati gli asteroidi a portare l'acqua sulla superficie terrestre. L'ipotesi che siano state le comete è sempre meno probabile dopo la pubblicazione di uno studio con i dati raccolti da Rosetta. La verità è che i dati che abbiamo in mano non bastano.

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a cura di Elena Re Garbagnati

È molto probabile che l'acqua sulla Terra non sia arrivata dalle comete ma dagli asteroidi, almeno secondo i dati raccolti dallo strumento ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis, uno spettrometro di massa) della missione Rosetta che da agosto orbita attorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e a novembre ha visto l'atterraggio del lander Philae sulla superficie. Le informazioni sono pubblicate in uno studio su Science. Fra le varie teorie che spiegano la provenienza dell'acqua sul nostro Pianeta quella delle comete avrebbe potuto essere confutata dalla missione Rosetta.

L'origine dell'acqua sulla Terra è da sempre un argomento controverso. Sintetizzando, si ritiene che l'acqua in superficie sia arrivata sul nostro Pianeta circa 800 milioni di anni dopo la sua formazione, nel periodo noto come "intenso bombardamento tardivo" mediante ripetuti impatti cosmici con comete o asteroidi.

Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Ma l'acqua congelata presente sulla cometa 67P è più pesante di quella terrestre. Tutto sta nel rapporto fra idrogeno e deuterio - un isotopo stabile dell'idrogeno il cui nucleo è composto da un protone e un neutrone. Semplificando, nell'acqua presente sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko il deuterio è tre volte tanto quello dei nostri oceani (i nostri oceani hanno 3 molecole di "acqua pesante" ogni 10.000).

Sono 30 anni che gli astronomi cercano di sciogliere il mistero analizzando il rapporto fra deuterio e idrogeno nelle comete e cercando valori simili a quelli terrestri. I dati però sono discordanti. Nel 1986 rilevazioni condotte sulla cometa di Halley mediante la sonda ESA Giotto avevano rivelato che c'era il doppio di "acqua pesante" rispetto a quella terrestre. Tre anni fa invece le rilevazioni effettuate sulla cometa 103P/Hartley 2 suffragavano la tesi delle comete portatrici d'acqua perché c'era lo stesso rapporto deuterio/idrogeno dell'acqua terrestre.

Ricordiamo che nell'articolo su ISON avevamo spiegato in dettaglio che le comete possono provenire da due punti dello Spazio: la nube di Oort (da cui proveniva la cometa di Halley) e la fascia di Kuiper (Hartley 2). 67P proviene dalla fascia di Kuiper, quindi i dati avrebbero dovuto essere analoghi a quelli di Hartley 2, ma non è così. Evidentemente "non è tutto così semplice come sembra" ha spiegato Kathrin Altwegg, ricercatore responsabile dello spettrometro di massa su Rosetta, astronomo presso l'Università di Berna nonché uno degli autori dello studio.

Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Alla luce di questa realtà Altwegg ritiene che sia "più probabile che l'acqua terrestre sia stata portata dagli asteroidi", che oggi contengono pochissima acqua perché sono per lo più rocciosi, ma "3,8 miliardi anni fa potrebbero aver avuto molta più acqua ". Una conclusione su cui frena Humberto Campins, professore di fisica e astronomia presso la University of Central Florida di Orlando: "le scoperte di Rosetta sono interessanti e importanti, ma non rendono necessariamente gli asteroidi la fonte più probabile di acqua".

Campins aggiunge che a suo avviso gli scienziati hanno tuttora per le mani una quantità di dati troppo esigua sulle comete che attraversano questa parte del Sistema Solare per trarre conclusioni definitive.

Entrambi i ricercatori convengono che siano necessarie più ricerche sia sulle comete sia sugli asteroidi per capire davvero come sia arrivata l'acqua sulla Terra. Forse la missione giapponese Hayabusa-2 fornirà più dati. Forse. O forse dovremo aspettare la missione OSIRIS-Rex che la NASA ha in programma per il 2016. Quel che è certo è che si continuerà a cercare, perché come sottolinea Campins "capire com'è arrivata la vita sulla Terra ci permetterà di capire come possiamo trovare la vita fuori dalla Terra".