Privacy: la Germania costringe Apple a rivedere le regole

La corte regionale di Berlino ha accertato che ben otto delle quindici clausole che regolano la gestione della privacy nel software e dispositivi Apple violano le disposizioni di legge locali.

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a cura di Redazione - Sicurezza

Apple si vede costretta a modificare le proprie politiche per la privacy in vigore sul suolo tedesco perché in contrasto  con la legge in vigore. Tutto è partito dal consenso “globale” richiesto dall'azienda e che in pratica fornisce loro carta bianca per l'uso di qualsiasi informazione.  Inoltre, Apple non potrà usare alcun dato basato sul posizionamento geografico per proporre prodotti o servizi agli utenti in base alla loro locazione. La corte ha inoltre imposto ad Apple di non poter richiedere nomi, indirizzi, e-mail e numeri di telefono dei contatti dell'utente. Tutto questo è avvenuto a seguito di una denuncia da parte della VZBV, una fondazione per la difesa dei consumatori; la stessa associazione ha emesso un comunicato nel quale si legge, in merito alla raggiunta vittoria giudiziaria, che le policy di Apple violavano i principi fondamentali della legge sulla protezione dei dati vigente in Germania. 

È difficile riuscire a rispettare tutte le regole imposte dalle leggi in materia di privacy quando buona parte dei tuoi entroiti arrivano dalla pubblicità mirata sulla profilazione dell'utente...

In ogni caso Apple, ancora prima che fosse citata in giudizio, aveva dichiarato che non avrebbe messo in atto sette delle quindici clausole “incriminate” che poi però hanno indotto il VSBV a sporgere ugualmente il reclamo.  Il giudizio naturalmente si applica solo in Germania; tuttavia Apple è tutt'ora citata in un processo aperto nel 2011 negli Stati Uniti, proprio in merito alla memorizzazione dei log delle posizioni degli utenti di iPhone, anche se l'opzione per la localizzazione viene impostata come non attiva sul terminale.