Processo lampo anti-pirateria anche in Italia

Il 24 maggio l'AGCOM presenterà il nuovo regolamento anti-pirateria digitale che prevede procedure processuali di al massimo 35 giorni. Non si punta a oscurare interi siti ma a disattivare i link che portano alle opere trafugate.

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a cura di Dario D'Elia

In Italia sta per arrivare il processo lampo per pirateria online. Il Commissario AGCOM Antonio Preto ha anticipato oggi a La Repubblica che il 24 maggio sarà svelato il nuovo regolamento volto a contrastare ogni violazione di copyright su Internet. La procedura appare semplice e lineare.

A fronte di segnalazioni circostanziate una squadra speciale AGCOM si occuperà in due giorni (al massimo) di comunicare formale diffida al sito pirata. Ovviamente la richiesta riguarderà specifici file correlati a film, musica, software o ogni altro tipo di contenuto illegale. Dopodiché il titolare del sito avrà 10 giorni per difendersi davanti allo stesso Garante delle Comunicazioni. Trascorsi altri 15 giorni il processo andrà obbligatoriamente chiuso.

Il destino dei pirati?

"Già in passato, il Garante ha messo a punto delle ipotesi di regolamentazione. Ma i tempi per chiudere i processi ai sospettati arrivavano a 60 giorni. Soluzione che la Commissione UE ha bocciato. Ora noi vogliamo quasi dimezzare l'attesa, portandola a soli 35", ha spiegato Preto.

La priorità sembra essere la velocità di intervento, poiché l'industria cinematografica e quella musicale patiscono maggiormente la pirateria che gioca d'anticipo sulle novità. "La Commissione parlamentare sulla pirateria documenta che l'editore di un film o di un disco riceve i danni più violenti nei primi 7 giorni dall'uscita dell'opera, quando il download tocca livelli folli. È in questi 7 giorni che noi dobbiamo intervenire prima che i buoi siano scappati", ha aggiunto il Commissario AGCOM.

Stime francesi

Il problema che si pone ovviamente è quello della legittimità e della precisione dell'intervento, ma pare che il Garante abbia pensato anche a questo. "Noi non puntiamo ad oscurare l’intero sito. Sarebbe come sottoporre a intervento chirurgico chi ha un'unghia incarnita. Ci limiteremo a disattivare i link che portano alle opere trafugate", ha sottolineato Preto.

Il Commissario AGCOM Antonio Preto

Non meno importante la lotta alle sorgenti di introito della pirateria online, ovvero la pubblicità. Pare che vi sia l'intenzione di contattare i broker e i network come Google, Yahoo!, Media Shakers e  Openx per togliere la "benzina" alla pirateria. Ma non si esclude neanche il coinvolgimento dei sistemi di pagamento (PayPal) e le società di credito (Visa) per bloccare anche il mercato dei servizi premiumIn Francia il Rapporto Hadopi 2103 ha stimato introiti mensili di milioni di euro per i siti di streaming e P2P illegali; tutti per lo più generati dagli abbonamenti.

L'AGCOM ha deciso di smuovere le acque nel settore online, e a quanto pare c'è anche un documento tecnico per Google. L'obiettivo è di ottenere un accordo per gli editori analogo a quello siglato in Belgio o Francia. Insomma, un compenso per i contenuti indicizzati e visualizzati su Google News.