Pronto il primo spyware per Google Glass

Ancora devono uscire, ma i ricercatori sono già al lavoro per testarne la sicurezza e hanno scoperto che c'è parecchio da fare...

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a cura di Redazione - Sicurezza

I Google Glass sono oggetti controversi: alcuni stravedono all'idea di indossare un piccolo computer Android che li accompagna ovunque, altri vengono istantaneamente colti dall'ansia o dalla sindrome da Grande Fratello. Questi ultimi, che di solito sono un po' esagerati nella percezione delle minacce, stavolta potrebbero non aver torto.

Ci sono ancora un numero molto limitato di Google Glass in giro, dal momento che la grande G sta proprio valutando quale possa essere il loro impatto nella vita di tutti i giorni, e tante cose vanno ancora limate, ma due ricercatori di sicurezza (ancora universitari) hanno fatto una scoperta inquietante che li ha condotti a creare il primo spyware per Google Glass.

Ok, una fotocamera spia potrebbe non essere un grosso problema, ma... se entrate nei bagni pubblici... 

Mike Lady e Kim Paterson (rispettivamente 22 e 24 anni) hanno creato una app che trasforma il dispositivo più cool (o nerd)  del momento in una telecamera spia, all'insaputa di chi lo indossa. La app è "ufficialmente" un programma per prendere note al volo, ma già il nome che hanno scelto (Malnotes) la dice lunga sulla sua vera identità.

Una volta installata, infatti, Malnotes scatta una foto tramite la fotocamera integrata ogni 10 secondi e la invia a un server remoto, il tutto senza dare il minimo segno di attività a chi indossa gli occhiali.

"In teoria" - dice uno degli autori del malware - "c'è una policy di Google che obbliga gli sviluppatori ad accendere lo schermo dei Glass quando viene usata la fotocamera. Il problema è che, però, non c'è un vero controllo su questa pratica. Se vuoi, come programmatore, puoi usare la fotocamera e lasciare lo schermo spento, con tutte le implicazioni del caso".

"La soluzione migliore" - continua Paterson - " sarebbe quella di rendere impossibile da sistema operativo l'uso della camera in modalità 'nascosta'. Mettere per iscritto una postilla non dà alcuna garanzia che gli sviluppatori la seguiranno".

In effetti, nonostante la scusante che gli occhiali siano ancora in "beta", appare quantomeno ingenuo da parte degli sviluppatori di Google aspettarsi che i programmatori seguano delle regole scritte per il mero gusto di essere "onesti".

Siamo sicuri che nella versione finale il problema sarà corretto, ma intanto occhio a cosa installate sui vostri Google Glass, se ne avete un paio.