Protezione Civile: da luglio allerta meteo via SMS per i casi più gravi

Da luglio 2020 la Protezione Civile attiverà un servizio di allerta meteo via SMS. I cittadini interessati dai rischi verranno informati immediatamente.

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a cura di Dario D'Elia

Dal primo luglio 2020 le allerte meteo e ogni criticità ambientale verranno segnalate via SMS a tutti i cittadini delle zone interessate, grazie a un nuovo servizio della Protezione Civile. Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile, ieri durante il Congresso dell’Associazione italiana di Scienze dell’atmosfera e meteorologia tenutosi a Napoli, ha confermato la fase sperimentale da aprile e la piena operatività per la prossima estate.

Oggi il sistema di allerta per tsunami, esondazioni o altre calamità prevedibili non è sempre all'altezza, mentre con l'SMS la comunicazione sarà immediata. "L'SMS verrà lanciato dalla Protezione civile per una determinata zona e raggiungerà tutti i telefoni agganciati alle celle di quell’area. In Italia siamo molto bravi a fare le previsioni del tempo, ma dobbiamo migliorare la nostra capacità di comunicarle", ha dichiarato Borrelli a La Repubblica. Si parla di un testo breve e facilmente comprensibile, ma per chi lo desidera ci sarà anche l'app It-Alert che offrirà più dettagli e servizi.

La questione di fondo è che l'allerta rapida, a breve, sarà resa obbligatoria da Bruxelles, quindi di fatto l'Italia gioca d'anticipo forte anche di tutte le tecnologie di monitoraggio a disposizione.

"Il messaggio verrà spedito da un algoritmo solo per gli allarmi meteo più gravi, le allerte rosse. Se il radar, come è avvenuto di recente, vede un fenomeno estremo come una fortissima grandinata a Modena in spostamento verso Bologna, un algoritmo invierà automaticamente l’allerta sui cellulari di quella città", ha spiegato Borrelli.

Rimangono fuori i terremoti perché "non sono prevedibili", ma gli tsunami sì perché "l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia registra le scosse in mare e l’Ispra ci fornisce la mappa di quanto può penetrare un’onda di una data altezza lungo le nostre coste". Varrà anche per le eruzioni, il rischio dighe o la caduta di oggetti spaziali.

"Potremo estenderla ad allarmi terrorismo, a squilibrati che girano armati. O consentire l’accesso ai sindaci perché segnalino, ad esempio, gravi problemi di traffico", ha puntualizzato il capo della Protezione Civile.

Per le esondazioni però non basta prevedere le piogge: è caratterizzante la condizione delle infrastrutture e anche l'orografia. "C’è ancora molto lavoro da fare da parte degli enti locali. Quando sono arrivato, solo l’84% dei Comuni aveva un Piano di protezione civile. Oggi siamo all’88%. Per la tragedia delle Gole del Raganello sono stati rinviati a giudizio 4 sindaci su 6, dell’area del Pollino, proprio perché non avevano quei piani. Ma anche se i dati sono in volumi chiusi in un cassetto, vecchi chissà quanto, o se va bene in dei pdf, bisogna aggiornarli. Vanno informatizzati, per poterli integrare nel sistema di allerta via sms", ha concluso Borrelli.